Decreto Dignità non più intoccabile. Ad aprire a possibili cambiamenti è stato il sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia che ha confermato la volontà del Governo di studiare bene tutte le osservazioni sull’articolo 9.
Decreto Dignità non più intoccabile. Ad aprire a possibili cambiamenti è stato il sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia che ha confermato la volontà del Governo di studiare bene tutte le osservazioni sull’articolo 9.
Primi dubbi sul ‘Decreto Dignità‘ da parte del Governo. Le tante polemiche nate intorno al divieto assoluto di pubblicità sui giochi non sono passate inosservate e cosi, come ha affermato il sottosegretario all’Economia e Finanze Massimo Garavaglia, si sta pensando ad alcune modifiche nonostante la ferma volontà del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico di non fare passi indietro.
Garavaglia, come si legge su Agimeg, ha assicurato che le osservazioni sull’articolo 9, quello riguardante i giochi, “saranno oggetto di attenta valutazione da parte del Governo durante l’esame del provvedimento alla Camera”. Ma non è tutto, visto che lo stesso sottosegretario ha confermato come ci sia già “in corso una riflessione su possibili modifiche del decreto.”
Traballa quindi il muro di certezze, creato da Luigi Di Maio, su una serie di provvedimenti che fin dall’inizio non hanno convinto gli addetti ai lavori e non solo. E di ieri infatti l’intervento di diversi politici che senza peli sulla lingua hanno dichiarato come la norma sul gioco sia pericolosa in quanto potrebbe favorire il gioco illecito e quindi gli affari delle mafie.
La pensa così anche la capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati Mariastella Gelmini: “Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sostiene implicitamente che Confindustria, così come tutti gli altri rappresentanti di categorie e i gruppi di opposizione, abbiano frainteso il Decreto Dignità, invitando i vertici di viale dell’Astronomia a leggere con più attenzione il testo.
Lo trovo un insulto all’intelligenza e al lavoro di tutti coloro che in questi giorni stanno vivisezionando le misure varate dal Consiglio dei ministri che, nonostante le affermazioni di Conte, produrranno più disoccupazione, meno produzione e favoriranno, in relazione al gioco d’azzardo, la criminalità organizzata. Piuttosto che additare gli altri, il premier si adoperi affinché il decreto venga stravolto. L’unanimità di critiche dovrebbe far suonare qualche campanello d’allarme a Palazzo Chigi!”
Adesso non resta che aspettare le decisioni del Governo che probabilmente, almeno lo speriamo, renderà più soft lo stop alla pubblicità.