Ok, si, lo ammetto: sono un mediocre giocatore di poker! Non sto qui a dirvi il nick che uso su pokerstars perché avendo ancora un po’ di amor proprio, non voglio mostrarvi il ROI da terzo mondo che appare di fianco al mio username.
Ok, si, lo ammetto: sono un mediocre giocatore di poker! Non sto qui a dirvi il nick che uso su pokerstars perché avendo ancora un po’ di amor proprio, non voglio mostrarvi il ROI da terzo mondo che appare di fianco al mio username.
Il punto però non è questo, la questione è un’altra. Per tutti quelli che come me hanno passato da un po’ i trenta ed hanno la fortuna, come il sottoscritto, di avere un lavoro regolare ed una bella famiglia a cui badare, gli mtt (tornei di poker online) diventano un lusso temporale a cui è difficilissimo se non impossibile dedicarcisi con adeguato profitto.In un gioco, specialmente no limit, dove la varianza uccide, va da se che fare 7-8 tornei settimanali è come cercare di fermare un treno in corsa sparandogli pallini di gomma.
Il gioco si è evoluto nel corso degli anni a velocità supersonica. Negli anni 70, agli albori del poker texas hold’em, le WSOP le giocavano giusto Doyle Brunson ed i suoi parenti più stretti, adesso il main event è affollato da migliaia di iscritti, quasi tutti giovinastri più o meno loquaci, che a dispetto della giovane età, possono vantare un’esperienza di milioni di mani giocate online che neanche Texas Dolly, il quale di solito ha più anni degli altri giocatori messi insieme in un tavolo full ring, possa avere.
Parlando di on line, lo stile di gioco della maggior parte dei player più forti è molto loose, iper agressive, le 3 e 4 bet sono all’ordine del giorno anche nei primi livelli. Il motivo è abbastanza logico, a questi ragazzi non interessa fare ITM, vogliono arrivare come minimo al finale table, unico risultato accettabile per avere un profit significativo rispetto al buy in d’investimento. E cosa ancora più importante trovano del tutto inutile foldare, foldare, foldare per arrivare short in bolla, si gioca con il coltello in mezzo ai denti e se le cose vanno male, meglio uscire ai primi livelli e passare ad un altro torneo che non morire lentamente di bui.
Che tristezza le poker chat!
Come gioco io e la maggior parte degli over 35? Super tight ovviamente! Una modalità di gioco che forse andava bene nei sit and go multitablati pre-cash game, ma mal si addice ad un mtt, specialmente online. In questi ultimi due anni delle poker room punto it, ho notato un pauroso decadimento delle conversazioni intelligenti in chat; sono tutti campioni, tutti hanno dei profit altisonanti da vantare, sulla chat di pokerstars pare che almeno un giocatore su due abbia vinto un Sunday special. Non riusciamo più a collocare il gioco nella sua dimensione originaria. Un passatempo divertente, che può regalarci qualche soddisfazione e può diventare, per una piccola minoranza, e sottolineo piccola, una fonte di guadagno primaria. Le lamentele sono la quotidianità con la quale ci troviamo ad affrontare la chat giornaliera. Frasi del tipo “Cazzo, ero di big blind con AA e dodici erano in all in, quando mi è saltata la connessione” mi hanno francamente stufato.
Io mi diverto ancora a giocare, poco importa se mi scoppiano gli assi, poco importa se non vincerò mai un Sunday Special. Certo, badate bene, se arrivo in bolla ed esco in un 80-20, mi mangio la scopa che Harry Potter usava per giocare a quidditch, non fraintendiamoci. Cerco di apprendere più che posso attraverso forum, siti e libri, mi confronto quotidianamente con player più bravi di me per migliorare i miei leak, ma il punto è sempre lo stesso. Perché incazzarsi quando ti scoppiano AA con trash hand?
I donk fanno, hanno fatto e faranno sempre la fortuna dei regular. Perché augurare morte e distruzione di massa quando invece lo scopo sarebbe quello del divertimento? Eleviamo il nostro spirito pokeristico ad un livello superiore! Sorridete (solo leggermente amareggiati) quando i vostri pini verranno crakkati da mani improponibili. Si tratta solo di un passaggio momentaneo di denaro, è come se prestaste i vostri soldi in conto deposito al donk di turno. Forse un po’ troppi player random hanno perso di vista l’obbiettivo principale del gioco, staccare dallo stress quotidiano per concedersi un paio d’ore di relax davanti ad un pc o ad un tavolo verde. Io quelle poche volte che gioco, nonostante tutti i difetti pokeristici che ho, mi diverto ancora come un bambino al parco giochi e voi?
Buon poker a tutti!
Marco Zanini