C’è una data più di tutte le altre che segna una svolta planetaria nel mondo del poker live? Ovviamente si ed è il 19 maggio 2003 data nella quale l’allora sconosciuto Chris Moneymaker vince il main event delle wsop in heads up contro il ben più famoso e quotato Sam Farha.
Quella è la data del delirio pokeristico mondiale. Allora anche uno sconosciuto qualificatosi con due lire (o nel caso di Chris con 39 USD) può vincere un satellite online, volare a Las Vegas e shippare il torneo più prestigioso del mondo? Si, certo, sulla carta è possibile, diciamo solo che ci vogliono svariate skills di svariata natura e non aggiungiamo altro. L’anno successivo Las Vegas viene invasa da un’orda famelica di 2.576 players (oltre al triplo rispetto all’edizione precedente) tutti emuli del buon Chris e quasi tutti paurosamente fuori bank roll. Chi si fa prestare i soldi dalla nonna, chi vende l’auto e raggiunge Vegas in autostop, chi si indebita con un usuraio di Forlì; tutti con lo stesso obbiettivo, emulare Moneymaker. L’esito sappiamo bene qual è, solo uno vince, solo il 15% (più o meno) fa ITM gli altri fanno da contorno.
Adesso vi porto con me nei meandri della scienza, vi voglio rendere partecipi di un test che son sicuro vi manderà in solluchero! Prendete 100 personal computer, so che è una spesa non da poco, ma con i buoni sconti del media world si risparmia qualcosina. Ora prendete 100 scimmie; so che qui la faccenda si complica, ma seguitemi in questo esperimenti darwiniano. Ora che abbiamo 100 scimmie e 100 pc accesi su una pagina word chiudiamo il tutto in una stanza e lasciamoli soli per qualche ora. Nel frattempo possiamo farci un mtt od un po’ di cash. Dopo qualche ora rientrate nella stanza e ditemi quel che avete trovato. A parte la puzza di escrementi scimmieschi, sono sicuro che tutte le tenere bestiole avranno battuto i tasti del computer, facendo comparire sullo schermo numeri e lettere. Altrettanto sicuramente alcune di loro avranno scritto parole di senso compiuto. Ora vi chiedo: secondo voi le scimmie che hanno scritto in maniera corretta alcune parole sono più intelligenti delle altre od è stato solo una semplice casualità?
Fermi tutti! So già che state rumoreggiando in massa, lungi da me l’idea di voler fare sterili e futili polemiche, ma una cosa va detta. Al mondo ci sono al massimo 100-200 player che riuscirebbero a vivere di live anche senza sponsorizzazioni, italiani e non. E gli altri pro? Che ne sarebbe di loro se non ci fossero dietro gli sponsor a coprire le spese? Quanto sopravviverebbero nel dorato mondo del poker live dovendo pagarsi spese e buy in stellari in giro per il globo? Cosa sarebbe di Duhamel, uno delle persone che stimo di più sia come giocatore che come persona, se non avesse centrato la sua settimana magica in quell’estate 2010 di Vegas? Chi mi sa dire che fine ha fatto Jamie Gold dopo il main 2006, che lo ha visto prevalere su un field di 8.773 iscritti, per una vittoria di 12 milioni di dollari; che altri ITM importanti ha fatto? Facendo un paragone con l’online: a volte giochi 100 tornei da 1 euro raccogliendo le briciole, poi con gli fpp prendi un ticket per il Sunday e fai podio, questo fa di te più shark o più lucky? Credo che nel poker i risultati si contino solo alla fine di una carriera, ma è indubbiamente vero che certe volte bisogna essere al posto giusto nel momento giusto, altrimenti ‘sta benedetta carriera finisce ancora prima di iniziare.
Doyle mi dice sempre che il poker è un gioco dove i soldi servono solo a tenere il conteggio, quindi hanno ragione loro e non io, ma provocare è la mia passione, I’m sorry with you!
Per completezza di informazioni, tengo a precisarvi che Jamie Gold dopo la vittoria del main 2006 ha fatto fino ad oggi 12 itm, con miglior risultato il 35esimo posto alle WSOPE del 2007, per un premio da 54.673$. Chris Moneymaker invece, dal 2003 ad oggi, ha fatto 24 ITM, con miglior risultato ottenuto nel marzo 2011: secondo al NBC National Heads-Up Championship da 25mila dollari di buy in, per un ITM da 300.000$ (ndr: dati rilevati dal sito the hendon mob)
Marco Zanini