Poker e Risate: da Mario Adinolfi al ministro Renato Balduzzi…storie di poker!
Oggi mi sono svegliato con un forte malumore e vorrei rendervi partecipi di alcune considerazioni del tutto personali, riguardanti diversi argomenti inerenti il poker, come gli attacchi subiti da Mario Adinolfi, la ludopatia, le nuove regole sulla pubblicita' e per finire lo scandalo Partouche.
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Oggi mi sono svegliato con un forte malumore e vorrei rendervi partecipi di alcune considerazioni del tutto personali, riguardanti diversi argomenti inerenti il poker, come gli attacchi subiti da Mario Adinolfi, la ludopatia, le nuove regole sulla pubblicita' e per finire lo scandalo Partouche.
L’ottimo risultato di Mario Adinolfi al recente Italian Poker Tour di Campione ha nuovamente riscosso il pacato interesse dei media nei confronti del poker. Il giornalista-politico romano, attualmente deputato per il PD, è stato al centro dell’attenzione principalmente di un famoso quotidiano online che non ha perso tempo per ironizzare sulla vicenda chiedendosi se non gli bastassero i soldi da parlamentare e finendo con la solita retorica che invece di pensare alla crisi economica il buon Mario preferisca giocare a poker.
Ora, tralasciando questo facile moralismo dove è molto comodo attaccare una persona solo per aver la colpa di non nascondere la sua passione, come se tutti gli altri nostri politici passassero giornate intere seduti a Montecitorio a spaccarsi la testa su come uscire dalla crisi, una cosa va detta; senza voler fare politica da due soldi, che non è decisamente il mio campo, un dato di fatto è che Il Giornale è da sempre simpatizzante verso la destra. Ora, super Mario, deputato scomodo del PD diventa facile preda di un giornale della corrente opposta. Pur essendo un po’ sparito il concetto di destra-sinistra, credo che se il politico-giornalista-pokerista fosse stato del PDL la notizia sarebbe stata data in maniera molto diversa dal quotidiano online.
Sempre parlando di banalità mi fa un po’ sorridere una recente ricerca coordinata dal Codacons per Aams e realizzata dal Gruppo Markonet che ha tracciato il profilo del ludopate giocatore d’azzardo: di sesso maschile, sposato o convivente, tra i 30 ed i 50 anni, lavoratore dipendente. Ma dai? E bisognava fare una ricerca coinvolgendo tutti questi gruppi per saperlo? Bastava usare il minimo buon senso della logica per scoprirlo. Che sia lavoratore dipendente è ovvio, lo è il 90% della popolazione italiana, difficile sbagliarsi. Che abbia l’età media compresa tra 30 e 50 anni è un'altra banalità, quella è l’età media generale di qualunque cosa, non è che si vada tanto lontani e in quella fascia d’età la maggior parte convive od è sposata, altra facile deduzione. E che siano uomini i maggior giocatori d’azzardo basta andare in un qualsiasi casinò per rendersene conto… AAMS posso darti umilmente un piccolo consiglio? La prossima volta che fai un sondaggio rivolgiti direttamente a me, che ti costa molto meno!
E il mio compaesano, il buon Ministro della Salute Balduzzi, come già vi avevo preannunciato qualche articolo fa, ha opportunamente apportato delle correzioni al decreto che porta il suo stesso nome, che a breve dovrebbe essere presentato in via definitiva. Mi riferisco in particolare alle distanze di sicurezza minime che dovranno essere rispettate…. Dai 500 metri iniziali è stato abbassato il tiro a soli 200 metri, ma esclusivamente per i nuovi esercenti! Forse che lo stato non abbia un metro sufficientemente lungo per misurare la distanza? Comunque sia, almeno questo punto del decreto credo che fallirà miseramente. Molto probabilmente la ferrea Corte di Giustizia Europea, al quale dovrà essere sottoposto il testo, potrebbe ritenere questo punto discriminatorio ed anticoncorrenziale nei confronti dei nuovi operatori, costretti a spostarsi in zone meno appendibili dal punto di vista commerciale a discapito dei vari concorrenti già insediati nel territorio.
Spostandoci oltre confine ed aver appreso che questa sarà l’ultima edizione delPartouche Poker Tour, dopo lo scandalo del garantito non garantito, Patrick Partouche, patron della manifestazione torna alla carica e accusa i media di aver dato informazioni errate ed incomplete, pur riconoscendo che ci sono stati dei malintesi nel modo in cui il torneo è stato sponsorizzato e promosso nei media. Per Patrick la colpa è sempre degli altri, mai sua. La tristezza albeggia nel mio cuore a leggere queste notizie! Fortunatamente c’è un doppio lieto fine! La prima buona notizia è che Partouche, travolto delle polemiche, ha deciso di metterci di tasca sua 736.880 euro per colmare la differenza tra il montepremi ed il garantito, la seconda buona notizia è la conferma che non organizzerà mai più il Partouche Poker Tour. Adieu monsieur Partouche!