Poker e Risate: Daniel Cates è forse andato rotto e mangia alla mensa dei poveri?
Daniel Cates è forse andato broke? Questa è la domanda che mi sta assillando da tutta la settimana. Daniel, famoso player online con il nick di jungleman12 su Full Tilt Poker e con quello molto meno usato di w00ki3z su Pokerstars, è un 23enne americano nato a Bowie nel Mariland.
Home » Poker e Risate » Poker e Risate: Daniel Cates è forse andato rotto e mangia alla mensa dei poveri?
Daniel Cates è forse andato broke? Questa è la domanda che mi sta assillando da tutta la settimana. Daniel, famoso player online con il nick di jungleman12 su Full Tilt Poker e con quello molto meno usato di w00ki3z su Pokerstars, è un 23enne americano nato a Bowie nel Mariland.
Considerato uno dei migliori specialisti nel poker cash game high stakes è stato capace di vincere oltre 7 milioni di dollari in soli due anni. Vero è che buona parte del suo roll dovrebbe essere ancora bloccata per le note vicende di Full Tilt Poker, anche se come ben sappiamo presto dovrebbero cominciare i rimborsi, che io definirei più “restituzioni” che non “rimborsi”. Non che Daniel non avesse liquidità nel mentre…. Un’ora di coaching con lui costa 1.200 dollari, non malissimo per arrotondare fuori dal tavolo verde!
Fatto sta che ultimamente il “trend” di Daniel ha subito una brusca svolta! Basta con gli alberghi lussuosi a 5 stelle, basta con le limousine chilometriche con autista vestito da pinguino che ti aspettano davanti alla hall dell’albergo. In Europa per disputare una serie di tornei, Jungleman12 è stato visto soggiornare in modesti ostelli iper-economici! Ovvio che la domanda nasce spontanea: “Daniel, sei forse andato rotto?!?!?” Ho provato, senza successo, a pedinarlo per vedere se andava a mangiare alla mensa della Caritas, ma non sono riuscito a tenere il suo passo da gambler.
Il basso profilo tenuto ultimamente da Cates ha insospettito molti addetti ai lavori, così per fugare ogni dubbio è lo stesso player del Mariland a farci sapere attraverso la sua pagina twitter che la sua è una scelta specifica, in pratica una filosofia di vita al fine di rimanere con i piedi per terra, perché (cito testualmente le sue parole tradotte in maniera letterale) “è un po’ triste rendersi conto di come il mondo sia tutt’altro che giusto!” Ora, voi amici lettori datemi pure del cinico (e so perfettamente di esserlo!), ma non condivido per nulla la scelta del poker player americano. Vero è che il mondo non è giusto, ma perché privarci dell’agio derivante dai guadagni ottenuti con il nostro lavoro? Allora invece di fare coaching a 1200 dollari l’ora, potrebbe farlo a 12 dollari l’ora, non mi sembra che le sue tariffe siano molto da “piedi per terra”
Comunque sia rispetto le scelte di Daniel e a tal proposito ho sguinzagliato le mi orde di informatori, gente con il pelo sullo stomaco, capace di rovistare tra i rifiuti di Hellmuth e il bucato sporco di Ivey, al fine di darvi sempre le notizie più divertenti e pare che Daniel al momento sia in giro per giocare gli EPT e invece di spostarsi in aereo stia facendo il giro con l’interrail al fine di abbattere le spese, fermandosi a giocare in base alle tappe del treno!
Sempre nel campo delle supposizioni Daniel quando tornerà negli Stati Uniti invece di una suite al Bellagio dovrebbe soggiornare al quasi gratuito ostello “LaVega” Un ostello così economico che per risparmiare non gli hanno neppure messo le due S finali. D’altronde si sa, in america le S sono il simbolo del dollaro ed ultimamente Daniel Cates pare che non ne voglia spendere troppi!