Non c’è niente di meglio che trovarsi ad un tavolo di poker cash game con un ricco ed annoiato miliardario! Peccato che ora ne dobbiamo contare uno in meno. Si tratta di Achilleas Kallakis, 44enne residente a Londra con chiare origini greche.
Non c’è niente di meglio che trovarsi ad un tavolo di poker cash game con un ricco ed annoiato miliardario! Peccato che ora ne dobbiamo contare uno in meno. Si tratta di Achilleas Kallakis, 44enne residente a Londra con chiare origini greche.
Non c’è niente di meglio che trovarsi ad un tavolo di poker cash game con un ricco ed annoiato miliardario! Peccato che ora ne dobbiamo contare uno in meno. Si tratta di Achilleas Kallakis, 44enne residente a Londra con chiare origini greche.
Achille si dilettava, con scarso successo, a tornei e tavoli poker cash high stakes di tutto il mondo, qualche volta si è anche visto in televisione. Prossimamente prevedo che lo si vedrà poco in generale, non solo nel mondo del poker. E’ infatti accusato di aver frodato svariate banche inglesi per milioni di sterline! Ed anche se quello di fregare la banca resta un sogno per molti di noi, va detto che secondo me al greco gli era scappata un po’ la mano. Tra il 2003 ed il 2008 pare che sia riuscito a farsi prestare dalle banche della regina, usando sempre documenti falsi, la bellezza di 740 milioni di sterline! I soldi gli son serviti per finanziare una vita da ballas leggermente al di sopra della media nazional popolare: svariate Bentley rigorosamente guidate da un autista, aereo privato, elicottero privato, uno yatch di lusso ormeggiato a Monaco oltre a numerose proprietà immobiliari contenenti opere d’arte che farebbero gola al Louvre di Parigi! Riconosciuto colpevole di truffa e cospirazione, pokeristicamente parlando mancherà un sacco a molti poker pro, ma le banche inglesi di sicuro avranno tirato un sospiro di sollievo!
Sorvoliamo l’oceano e corriamo scalpitanti in America. Smettiamola però di lamentarci continuamente della precaria situazione del poker live nel nostro paese; anche nella patria indiscussa del poker non sono sempre rose e fiori. Ci troviamo a Grennsboro in Carolina del Nord. Ridente città con più di 200.000 abitanti che odiano il poker. Almeno a giudicare da come le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nella “Aces and Tavern Ales e Gaming” poker room locale in cui era in corso una partitella di texas hold’em in modalità torneo a basso buy in. Le zelanti forze dell’ordine sono piombate all’interno della sala con pistole e fucili spianati, intimando a tutti i presenti di alzare le mani sopra le testa, nemmeno stessero scippando una pensionata fuori dagli uffici postali! La Carolina del Nord è uno stato molto puritano che osteggia sempre con gran fervore il gioco d’azzardo o presunto tale. In tutto lo stato c’è un solo casinò autorizzato ad offrire giochi da tavolo, si tratta dell’Harrah’s Cherokee. Tuttavia non c’è molta chiarezza in merito, un po’ come da noi insomma, alcune sale che risulterebbero un mix tra private e pubbliche, potrebbero organizzare tornei dal vivo. Gli avventori dell’“Aces and Tavern Ales e Gaming” avranno detto: “Vuoi star qui a prendere l’auto con il freddo che fa e sciropparci 250 miglia per andare al casinò? Che vuoi mai che succeda a farci una partitina sotto casa?” So che alcuni di loro, dopo che gli hanno puntato un fucile all’altezza del naso hanno avuto problemi intestinali per tutta la settimana.
E chiudiamo in bellezza con (finalmente) una lieta notizia. Si resta sempre negli Stati Uniti, spostandoci dalla Carolina all’Ohio, dove vi voglio segnalare una positiva inversione di tendenza. Positiva per noi amanti del gioco del poker ovviamente. Negli anni novanta la tendenza dei casinò era quella di togliere spazio ai tavoli live da poker, per sostituirli con le ben più remunerative macchinette infernali dette anche slot machine. Oggi invece, il casinò Hollywood di Columbus, capitale dell’Ohio, ha deciso di invertire la direzione di marcia e togliere 500 slot sulle 3000 totali per far posto a nuovi tavoli da poker. Il casinò in origine aveva solo 6 tavoli, ma visto l’andamento dei precedenti 4 mesi dalla sua apertura, il direttore Steve Wartenberg ha deciso di portare a 36 il numero di “table” disponibili per la numerosa clientela.
Nice hand Mr.Wartenberg!
Marco Zanini