Gente di Poker: Nick Dandolos, il re di tutti i giocatori!

Nicholas Dandolos, soprannominato “the greek” per le sue origini greche è stato uno dei primi veri gamblers della Las Vegas anni ‘50 Che fosse poker, dadi o scommesse poco importava per Dandolos, perché come lui stesso amava ripetere: “Io gioco per il rischio, non per i soldi!”

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Nicholas Dandolos, soprannominato “the greek” per le sue origini greche è stato uno dei primi veri gamblers della Las Vegas anni ‘50 Che fosse poker, dadi o scommesse poco importava per Dandolos, perché come lui stesso amava ripetere: “Io gioco per il rischio, non per i soldi!”

 

Chiamato anche “Il Re di tutti i giocatori” nella sua carriera ha vinto e perso milioni e milioni di dollari. Sempre impeccabile nel suo completo con cravatta a farfallino e perenne sigaro infilato all’angolo della bocca vinceva e perdeva vagonate di dollari sempre con lo stesso sorriso beffardo dipinto sul volto, come se i soldi per lui fossero solo un piccolo ed insignificante dettaglio della sua carriera.Delle sue origini pre Las Vegas si sa ben poco, compreso da dove venisse quella montagna di soldi che si era portato appresso dalla natia Grecia.

Nick Dandolos nasce a Rethymno, sull’isola di Creta nel 1883. Quando in gioventù tenta l’avventura negli Stati Uniti, porta con se una laurea in filosofia, la perfetta conoscenza scritta e parlata di ben cinque lingue e un amore sconfinato per Socrate, che lo portava a recitare suoi versi anche durante le partite nei casinò. Da New Orleans a New York a Chicago fino su al Canada, vedono un giovane Dandolos prendere parte a tutte le migliori partite di poker high stakes di allora, oltre ad un giro non proprio pulitissimo di scommesse sui cavalli che lo porta a dover abbandonare in tutta fretta la east coast americana per trasferirsi in pianta stabile a Las Vegas.


Il suo stile di vita era totalmente borderline: o era completamente broke oppure era così ricco da distribuire soldi a tutte le persone che la mattina facevano la fila davanti a casa sua! Un biografo sostiene che nella sua vita Dandolos abbia distribuito oltre 20 milioni di dollari in beneficenza. In un certo senso era come se The Greek odiasse il denaro, ma senza quello non poteva fare ciò che più gli dava piacere: poker high stakes.Proprio lui da vita all’heads up più celebre di tutta la storia del poker.


Tra il 1949 e il 1951 (non ci sono date ufficiali e nel corso degli anni ci sono state varie rettifiche) in una sfida a five card stud che lo vede impegnato contro Johnny Moss per quasi tre mesi ininterrotti, The Greek  riesce a perdere l’incredibile cifra (per quei tempi) di cinque milioni di dollari, prima di pronunciare, a sua completa resa, una frase che diventerà leggenda: “Mr.Moss, devo lasciarla andare” Questo era The Greek, anche dopo aver perso cinque milioni di dollari, non voleva ammettere di essere broke


Las VegasMa l’episodio più curioso della sua vita è sicuramente quello che lo vede impegnato in una partita contro Ray Ryan, giocatore d’azzardo ed imprenditore californiano, agli inizi degli anni 60. I due si sono sfidati per oltre una settimana con Dandolos che ha perso più di mezzo milioni di dollari. Solo che Ryan stava barando. Un suo complice era appostato sul tetto di un palazzo vicino e con un cannocchiale vedeva le carte del greco, segnalandole poi a Ryan attraverso un cicalino radio ad onde corte collegato alla gamba.Dandolos però arrivava dalla Chicago dei tempi d’oro e qualche amicizia di un certo peso se l’era fatta. In particolare Sam Giancana, boss mafioso dei tempi. Giancana, in nome della buon vecchia amicizia, manda Marshall Caifano a fare una visitina a Ryan, il quale però calca un po’ troppo la mano e Ryan non vuole farsi intimorire denunciando l’accaduto all’FBI.


Dal processo che ne scaturisce, Dandolos, che aveva 81 anni, viene interrogato come parte in causa e alla domanda da parte del procuratore su che lavoro svolgesse, gli risponde: “Pensionato” Il procuratore continua chiedendogli se il giocatore d’azzardo potrebbe essere la sua ex professione ed il greco, per nulla intimorito risponde: “Credo che la su descrizione possa adattarsi perfettamente al mio stile di vita passato”
Nel processo Dandolos prende le distanze da Caifano sostenendo che non aveva mai autorizzato nessuno a riscuotere dei soldi a Ryan.
Morale della favola tutti ne escono puliti tranne Caifano che si prende 10 anni per estorsione. E guarda caso, dieci anni dopo, proprio quando Caifano era da pochi giorni uscito di prigione, Ray Ryan sale nella sua automobile davanti al Flamingo, gira la chiave nel motorino d’avviamento e la macchina esplode in una palla di fuoco. Era il 1977 e ovviamente Caifano non è mai stato accusato di nulla.


Dandolos però non vedrà mai tutto questo, in quanto subito dopo il processo si era ritirato nella sua villa di Beverly Hills a Los Angeles, a giocare tranquille partite di poker low-stakes nei piccoli casinò locali, fino alla sua morte avvenuta il giorno di Natale del 1966 a 83 anni. Anche Il famosissimo cantante Frank Sinatra sarà presente alle esequie, dove The Greek si farà seppellire in una bara interamente d’oro.


Inserito con pieno merito nella Poker Hall of Fame nel 1979, di lui ci resta il suo amore scellerato per il poker e le perle di saggezza narrate nel corso della sua intensa vita. Come questa detta pochi giorni prima della sua morte: “Sono stato estremamente ricco ed altrettanto estremamente povero per ben 73 volte nel corso della mia lunga vita. L’euforia di questa forma di esistenza va oltre la mia capacità di descrizione”

Marco Zanini

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