Ci son voluti dieci stagioni di EPT e quasi 100 tornei per avere un vincitore del main event che si imponesse due volte. E diciamolo in tutta onestà, non è propriamente il giocatore che ci si poteva aspettare.
Ci son voluti dieci stagioni di EPT e quasi 100 tornei per avere un vincitore del main event che si imponesse due volte. E diciamolo in tutta onestà, non è propriamente il giocatore che ci si poteva aspettare.
Ci son voluti dieci stagioni di EPT e quasi 100 tornei per avere un vincitore del main event che si imponesse due volte. E diciamolo in tutta onestà, non è propriamente il giocatore che ci si poteva aspettare.
Vicky Coren è tutto quello che volete: brava, simpatica, conosciuta, a suo modo attraente, ma non è che al tavolo sia propriamente un fulmine di guerra. Non vanta le skills di Vanessa Selbst ne le curve di Liv Boeree, ma il vero problema è un altro: ha vinto a casa nostra in un heads up contro un italiano! E noi da bravi rosiconi quali siamo, apriamo Facebook e la copriamo di insulti più o meno velati.Devo essere sincero, ma non mi riconosco con la maggior parte dei commenti letti sul popolare social network e ritengo senza paura di smentita che se la Coren si fosse imposta in un altro EPT che non fosse quello di Sanremo, senza la presenza di italiani al tavolo finale, i commenti sarebbero stati diversi.
Detto questo, di sicuro Vicky non ha un gioco spumeggiante come tanti giovani aggrospewer odierni, non verrà certo ricordata per le sue giocate fantasiose, ma ha disputato gli ultimi due giorni da short stack perfettamente conscia dei propri limiti e della mancanza totale di edge su buona parte dei suoi avversari, giocando un poker pulito, tight (chiusa come un tombino) e senza sbagliare nulla. Vero che ha hittato l’impossibile, ma come si dice spesso non si vincono i tornei a colpi di sfiga. Lei stessa ha scritto più volte sulla sua pagina twitter di aver compiuto un miracolo ad essere arrivata al tavolo finale e di non poter fare più di così. Certo sono tweet scaramantici, ma assolutamente veritieri.
Doveva essere il tavolo finale che presumibilmente avrebbe dovuto vedere Andrea Benelli e Giacomo Fundarò contendersi la picca al semisconosciuto statunitense Westmorland, ma dal nulla ti spunta la Coren che non ti aspetti che a furia di duoble up vince la sua seconda picca. Il primo al livello 27 contro il nostro Goeller, KK contro 77. Poi due livelli successivi con AK raddoppia di nuovo contro AQ dell’americano, fino al trentesimo livello dove con AT contro QT sempre dell’americano, complici gli ultimi due T scesi al flop, lo azzoppa quasi del tutto, per poi killarlo dopo poche mani pescando un asso al river. L’epica conclusione del tavolo finale si ha quando gli assi del nostro bravo Fundarò nulla possono sul QJ della Coren con un flop J7Q e turn e river che non compiono l’italico miracolo. Sfortunata la 41enne londinese? Sicuramente no, ma da qui a coprirla di insulti ce ne corre.
Alcuni del tutto passabili e divertenti, tra quelli che posso citare senza paura di incorrere nella censura e che mi hanno strappato un sorriso c’è chi l’ha chiamata Nonna Papera, chi al vezzeggiativo di inglesina risponde sostenendo che di inglesina c’è poco visto che sembra che si sia mangiata tutte le uova di Pasqua! Chi sostiene che abbia più culo che tette fino a quello che io preferisco in assoluto detto dalla mia amica Patty. Chi ha vinto l’EPT 2014 di Sanremo? La Primavera di Botticelli! Tutti commenti ok, il sarcasmo ci sta, la maleducazione no, mai.
Sapete perché la vittoria della Coren farà bene a tutto il movimento?
Prima di tutto perché lei è una apprezzata giornalista (lei stessa si definisce prima giornalista e poi poker player) che collabora con prestigiose testate inglesi ed americane ed il suo successo avrà una grande cassa di risonanza e poi perché è una donna. Scusate l’espressione vagamente sessista, ma bisogna comunque riconoscere che un doppio successo femminile ha un peso ed un’attrattiva verso il gioco decisamente superiori ad un doppio successo maschile e questo è un fattore tutt’altro negativo! GG per Victoria Coren, prima player della storia a vincere due tappe dell’EPT, mentre noi italiani siamo ancora tristemente fermi al solo successo di Salvatore Bonavena nel 2008 in quel di Praga.
Ci rifaremo? Mi auguro proprio di si, magari già a cominciare dal prossimo EPT di Montecarlo! Go Italia!
Marco Zanini