Cosa non si farebbe pur di farsi pagare il buy-in di un torneo WSOP. E non importa se il tuo nome è Jason Mercier ed in carriera hai vinto più di 12 milioni di dollari. Vuoi mettere la soddisfazione di vincere una scommessa e poi pubblicare le foto sui social network?
WSOP 2014: Ali di pollo in cambio di un buy-in ed una crociata sui bagni pubblici
Cosa non si farebbe pur di farsi pagare il buy-in di un torneo WSOP. E non importa se il tuo nome è Jason Mercier ed in carriera hai vinto più di 12 milioni di dollari. Vuoi mettere la soddisfazione di vincere una scommessa e poi pubblicare le foto sui social network?
Jason Mercier viene bustato precocemente nel diecimila Pot Limit Omaha, cosa piuttosto strana considerando la confidenza che ha Mercier con questo tipo di eventi. Per fortuna che interviene Matt Glanz, collega americano che vanta 5 milioni di dollari di vincite in carriera, compreso un primo posto all’high roller all’EPT di Londra del 2009 da 862mila dollari di vincita, che propone un’assurda sfida a Mercier.
Se mangi tre ciotole di ali di pollo piccante ti pago duemila dollari. Mercier si fa due conti, considerando le pot odds che gli da lo stomaco brontolante ed incurante delle reverse implied odds che potrebbero colpire l’apparato digerente decide di accettare la sfida. Ora, io non so se a voi è mai capitato di mangiare delle ali di pollo piccante negli Stati Uniti, ma vi assicuro che finire una sola ciotola è una cosa proibitiva per la maggior parte degli esseri umani.
Una ciotola e devi bere l’equivalente del delta del Rio delle Amazzoni, due ciotole e per sicurezza non devi stare ad oltre venti metri da un bagno con abbondante presenza di carta 
igienica e dopo tre ciotole potresti avere delle allucinazioni dettate da crisi mistiche tali da scambiare Dan Bilzerian per un vero giocatore di poker. Mercier, che per molto meno ha fatto molto peggio, incurante di tutto ciò ha spazzolato le tre ciotole di ali di pollo piccante come se fosse a digiuno dall’inizio delle WSOP.
Ed anche se alla fine della prova il volto di Mercier era chiaramente agonizzante, probabilmente in preda a spasmi intestinali, mai duemila dollari furono guadagnati più semplicemente! Un altro sentito problema, oltre a quello di trovare il modo di pagare il buy in dei tornei, è quello della gestione dei bagni pubblici. In effetti se ben ci pensate, migliaia di persone che vanno in pausa in contemporanea potrebbero creare delle code mastodontiche ai bagno del Rio.
Già il problema era sorto l’anno scorso dove l’americana Vanessa Selbst, la donna più forte al mondo, si lamentava del fatto che per venire incontro alle esigente dell’97% dei giocatori di sesso maschile, i due bagni della Amazon Room erano stati entrambi destinati agli uomini, escludendo di fatto le donne dal loro possibile utilizzo. Da li ne era partita tutta una discussione sessista di tale portata che quest’anno lo staff delle WSOP ha saggiamente deciso di tornare alle origini destinando un bagno ai maschietti ed uno alle femminucce.
Peccato solo che nel day 1 B del main event WSOP, gli oltre 2100 iscritti, di cui quasi 2000 di sesso maschile, per far prima durante le pause, utilizzassero indistintamente tanto i bagni maschili che quelli femminili. La Selbst, evidentemente molto sensibile a questa causa, se ne lamenta con lo staff delle WSOP, soprattutto perché a sua detta, gli uomini nel bagno delle donne non avrebbero nemmeno la decenza di chiudere la porta, tanto che deve intervenire lo stesso staff delle WSOP mettendo due energumeni a difesa dell’integrità del bagno femminile.
Premettendo che (contrariamente al solito) mi trovo d’accordo con la Selbst, ma ha passato tutto il day 1B a monitorare i cessi dell’Amazon Room?
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