Partendo da un postulato pubblicato tantissimi anni fa, nell’oramai lontanissimo 1875, dal New York Times che diceva “il gioco nazionale non è il baseball, ma il poker!” iniziamo un interessante viaggio alla scoperta delle carte da gioco.
Partendo da un postulato pubblicato tantissimi anni fa, nell’oramai lontanissimo 1875, dal New York Times che diceva “il gioco nazionale non è il baseball, ma il poker!” iniziamo un interessante viaggio alla scoperta delle carte da gioco.
Partendo da un postulato pubblicato tantissimi anni fa, nell’oramai lontanissimo 1875, dal New York Times che diceva “il gioco nazionale non è il baseball, ma il poker!” iniziamo un interessante viaggio alla scoperta delle carte da gioco.
Noi giochiamo a poker. Questo è un dato di fatto. Ora con l’online non c’è nemmeno più bisogno di quella fisicità tanto cara ai nostalgici della old school. Ma vuoi mettere l’emozione di spillare due carte, trattenendo il respiro quando vedi che la prima è un asso? Oppure l’appagante sensazione di raccogliere ed impilare le chips dopo aver vinto un corpulento piatto?
Tutti noi giochiamo a carte praticamente da quando siamo nati, ma ben pochi si sono chiesti la vera origine e il susseguente sviluppo delle carte da gioco come oggi le conosciamo. L’antropologista Stuart Culin fa risalire l’invenzione della carte al VI secolo in Corea, dove si usavano delle miniaturizzazioni fatte su strisce di seta, anche se le prime vere testimonianze risalgono solo a quattrocento anni dopo, dove nel X secolo in Cina, subito dopo l’invenzione della carta, si svilupparono i primi veri mazzi di carte.
Ed ecco spiegato perché i cinesi son tutti dei gambler pazzeschi!!La via della seta ha poi contribuito all’esportazione delle carte e dei giochi ad esso legati. 8000 chilometri costituiti da itinerari terrestri, marittimi e fluviali, lungo i quali si erano snodati i commerci tra l’impero cinese e quello romano, hanno fatto si che, insieme all’introduzione delle banconote di carta, i vari giochi si sviluppassero esponenzialmente lungo tutto il tragitto della “via della seta”.
Il primo a introdurre l’uso di banconote di carta fu l’Imperatore cinese Hien Tsung nell’806 d.C., quindi possiamo considerare lui come il capostipite del gioco d’azzardo!
Un secondo boom dei giochi di carte si è sviluppato in Europa a partire dal 1300 dove l’innalzamento della durata media della vita e delle conoscenze in generale ha portato nuova curiosità ed interesse per questo strano passatempo.
La gente aveva più tempo libero ed in qualche modo doveva occuparlo! Ed anche qui non mancano le curiosità: per evitare che la gente si dedicasse troppo al gioco e sempre di meno ai lavori di tutti i giorni, nel 1377 un’ordinanza parigina vieta tutti i giochi di carte nei giorni feriali! E poi si parla di poker compulsivo! Ma l’origine delle carte più o meno come le conosciamo oggi, va fatta risalire alla fine del 1400, a Rouen nel nord ovest della Francia. E’ li che nascono i “semi” dove i cuori rappresentano la chiesa, i diamanti (tradotti in quadri o denari in Italia) rappresentano la ricca classe mercantile, i picche sono lo Stato ed i fiori rappresentano gli agricoltori.
Non poteva mancare anche un po’ di Italia nell’evoluzione dei giochi di carte. Un contributo fondamentale viene infatti dato dal medico e matematico pavese Girolamo Cardano, vissuto nel 1500. Figura poliedrica del rinascimento italiano, Cardano è stato medico, matematico, filosofo ed astrologo. Grande appassionato di giochi, nel 1564 pubblica un studio per combinare le carte (noi oggi diremmo “calcolare le odds) che pone le basi non solo per l’algebra moderna, ma anche per la teoria delle probabilità e per la moderna analisi finanziaria.
Tutto quello che oggi noi diamo per scontato e che sta alla base matematica del poker è stato scoperto da Girolamo Cardano cinque secoli fa.Ma come c’entrano gli americani in tutto questo? Eh si, perché gli americani c’entrano sempre! Nei primi anni del 1800 in Louisiana i francesi avevano preso il controllo della grossa città di New Orleans, importando un gioco di carte chiamato Primiera, poi semplifica in Poque, considerato il parente più prossimo del poker moderno, diffondendosi a macchia d’olio sulle rotte dei battelli commerciali che navigavano sul Mississippi, considerati le prime vere poker room della storia.
Da li le cose iniziano letteralmente a correre: dal poker nel selvaggio west dove i bari e la diffusa illegalità hanno rischiato di distruggere il gioco, fino alla creazione delle WSOP da parte del mitico Benny Binion negli anni 70 del ventesimo secolo. Poi arriva internet e nel 2003 un certo Chris Moneymaker vince il main event WSOP e la terminologia pokeristica entra a far parte della nostra vita quotidiana.