Storie di poker e bankroll. Qual è il modo più veloce per ricostruirsi il bankroll dopo una scriteriata sessione negativa al casinò chiusa con memmeno un dollaro in tasca? Ovviamente provare a fare una maldestra rapina in banca!
Storie di poker e bankroll. Qual è il modo più veloce per ricostruirsi il bankroll dopo una scriteriata sessione negativa al casinò chiusa con memmeno un dollaro in tasca? Ovviamente provare a fare una maldestra rapina in banca!
Storie di poker e bankroll. Qual è il modo più veloce per ricostruirsi il bankroll dopo una scriteriata sessione negativa al casinò chiusa con memmeno un dollaro in tasca? Ovviamente provare a fare una maldestra rapina in banca!
Ben McClean, ventiduenne di Houston, Texas, si trovava in vacanza a Marysville, amena cittadina situata nell’estremo nord ovest degli Stati Uniti, quando ha avuto l’incauta idea di giocare a poker in un casinò locale.
Incauta perché nonostante il giovane si spacciasse per un esperto grinder pluri vittorioso, almeno stando alle testimonianze raccolte, il ventiduenne texano ha lasciato il tavolo letteralmente in mutande, senza più nemmeno i soldi per pagarsi una camera di motel. Con la paura di dover dormire per strada e senza i soldi per tornare a casa, quello stesso pomeriggio ha brillantemente avuto l’idea di assalire armato di pistola la Homestreet Bank di Marysville. Non un’ottima idea, diciamolo subito!
Se possibile la tentata rapina ha avuto un esito decisamente peggiore della sessione a poker. In un primo momento McClean è riuscito a trafugare circa settemila dollari dalla cassa della banca, per poi essere ben presto catturato dalla polizia in un vicino parcheggio per roulotte dove si era andato a nascondere. Nell’interrogatorio che ne è conseguito, il giovane si è subito dichiarato colpevole, spiegando di aver compiuto quel gesto dopo aver perso ottomila dollari a cash game. Fatte le dovute ricerche del caso si è pure scoperto che quegli ottomila dollari era il frutto di un’altra rapina che McClean aveva compiuto pochi giorni prima in una banca di Humble, in Texas.
Ora passerà di sicuro un bel po’ di tempo dietro le sbarre, avendo tutto il tempo a disposizione per riflettere su come gestire il proprio bankroll durante una partita di poker! Chi di sicuro non ha di questi problemi è Zlatan Ibrahimovic! Il trentaquatrenne svedese è attualmente in forza al Paris Saint-Germain con un discreto stipendio di sedici milioni di euro lordi l’anno. Tutto escluso ovviamente. Premi partita, sponsorizzazioni e spostamenti privati sono sempre a carico o del PSG o della federazione svedese.
Con cotali premesse il nasuto svedese non ha avuto troppe difficoltà a dire di no a PokerStars. Secondo la pagina online del quotidiano francese Le Parisien, Zlatan era stato contattato dalla picca rossa per promuovere il suo brand, come fa già con campioni od ex sportivi del calibro di Ronaldo, Boris Becker e Rafael Nadal. Senza dare spiegazioni Zlatan ha rifiutato un contratto che fonti ben informate dicono si aggirasse sui 3-4 milioni di euro.
Se per Jason Somerville la recente sponsorizzazione con Pokerstars rappresenta il sacro graal per Zlatan Ibrahimovic era solo una misera seccatura da pochi milioni di euro, spiccioli per lui!
Chi invece pare abbia rinunciato a rimpolpare in maniera consistente il proprio bankroll è un giocatore amatoriale del quale fino ad ora non sono emerse le generalità. La notizia è apparsa sulla pagina twitter di Faraz Jaka. Notizia ovviamente da prendere con le dovute cautele, ma pare che durante lo svolgimento del WPT Bay 101, quando erano 41 left, un signore, chip leader del torneo con oltre un milione di chips quando l’average era 520mila e la prima moneta di 1,2 milioni di dollari, abbia abbandonato la sala per tornare dalla moglie, la quale si era insospettita non vedendolo rincasare da qualche giorno. La signora evidentemente non sapeva che il marito era andato a giocare un torneo di poker ed il marito ha preferito rinunciare ad una vincita milionaria piuttosto che rischiare di subire l’ira furibonda della propria consorte!