Poker e Risate: poker in chiesa come alle WSOP, ma senza premi milionari!

E’ praticamente impossibile leggere le parole “chiesa” e “poker” nella stessa frase, ma in America ce l’hanno fatta! Oggi ci troviamo ad Akron, capoluogo della contea di Summit, nel nord ovest dell’Ohio per raccontarvi una super notizia!

Akron Chiamata la “Capitale della Gomma” essendo molto sviluppata l’industria degli pneumatici, ha qui infatti sede la Goodyear, questa città di 200mila abitanti, famosa anche per aver dato i natali a LeBron James, ora può vantare anche il primato di aver unito le parole chiesa e poker!

La Oasis Fellowship Church offre un posto per pregare e giocare a poker senza il cosiddetto “gioco d’azzardo” ovvero senza soldi. In pratica un torneo fur fun a soldi finti.Ogni terzo sabato del mese un gruppo di una dozzina o più di persone si riunisce in chiesa (nella canonica mi auguro) per alcune ore di “preghiera, fraternità e ricreazione” Il programma della giornata prevede 15 minuti di preghiera seguiti da alcune ore di Texas Hold’em.L’evento si chiama letteralmente “All in for Christ”

Si potrebbero fare tante di quelle battute in caso di scoppi o preghiere per i coin flip decisivi, che una volta tanto preferisco sorvolare ed astenermi. Parlando di Dio e di chiesa non si sa mai. Il reverendo Christopher Leiby pensa che il suo sia un modo unico ed interessante per coinvolgere più persone della comunità.

“Questo è il poker senza gioco d’azzardo”, dice Leiby intervistato dal Lancaster Online, “non ci sono soldi in ballo. I giocatori, per lo più uomini, ma anche qualche donna, semplicemente giocano a Texas Hold ‘em, ed il vincitore della serata riceve un buono per una cena al ristorante o al cinema” Alla domanda se prenda parte anche lui ai tornei del sabato, il pastore Leiby ha così risposto:

“Ho tentato di farlo, ma in realtà sono un giocatore piuttosto scarso” L’idea del torneo in canonica è venuta ad un tale di nome Shaw Duty, recente membro della comunità, che aveva già fatto questo esperimento in un’altra chiesa in un gruppo chiamato “Poker, fiches e chips”

All’ “All in for Christ” vi è una donazione volontaria di cinque dollari per coprire i costi della serata. I giocatori accumulano punti, come in una sorta di classifica interna del circolo, per tutta la durata della stagione che va da settembre e maggio. L’ultima giornata si svolge un torneo tra i primi classificati ed il vincitore riceve un braccialetto. Insomma, come alla WSOP, ma senza quei fastidiosi premi milionari!

Il sito “Christianity Today” ha anche pubblicato un “interessante” articolo confrontando l’esercizio della professione di ministro di Dio e quella di giocatore di poker che inizia così:”Come il poker, il pasturato è un esercizio che combina l’abilità e la provvidenza nel confrontarsi con vincitori e perdenti, spesso con una posta spaventosamente alta in gioco.”E qui io mi fermo!

Marco