L'agenzia di consulenza Gambling Data ha pubblicato un rapporta che mostra come il mercato del poker, e in generale del gioco online, nei paesi come la Grecia o la Spagna, sia in calo a causa delle crisi economica. L'esempio italiano non si discosta molto.
Gli autori della ricerca hanno studiato l'impatto della recessione sul gioco online, confrontando i dati delle loro ricerche, con i dati dei mercati del gioco relativi agli anni 2011 e 2012. Mentre l'anno scorso, il mercato dei giochi online spagnolo ha avuto un volume di gioco tra i 210 e i 250 milioni di euro, nel 2012 si prevede una sostanziale diminuzione, con un volume compreso tra i 160 e i 240 milioni di euro. Lo studio dimostra anche che dal punto di vista dei giocatori sono diminuite sia i depositi che i prelievi.
Dopo aver esaminato i risultati dello studio, la JDigital (ex AEDAPI) ha cercato di trasmettere un certo ottimismo per il settore, condividendo l'opinione che il mercato tornerà a crescere nei prossimi anni, grazie alla regolamentazione del mercato del poker online, dei casinò online e all'introduzione di nuove forme di scommesse sportive. La JDigital ha anche fatto presente che la riduzione dei depositi può essere tranquillamente associata all'imminente messa in vigore della nuova legge del gioco in Spagna.
Per molti questo è un film già visto. La JDigital ha ragione, ma queste previsioni per il futuro valgono solo per il breve termine, mentre sono probabilmente fallimentari per il futuro più remoto. Questo tipo di discorso in Italia è stato affrontato qualche mese fa, poco prima dell'introduzione sul mercato italiano, avvenuto poi a luglio 2011, del poker online in modalità cash game e dei casinò online. Ovviamente nuovi e vecchi giocatori si sono trovati sulle room .it per potersi liberamente confrontare, facendo aumentare a dismisura gli introiti di tutte le poker room.
Ma tutto questo quanto durerà? Certamente in Italia la “moda” del poker cash è ancora alta, ma sono passati pochi mesi e già i primi segni di cedimento sono arrivati con i dati di febbraio: il poker cash game perde 85 milioni di euro, rispetto al mese di gennaio. Stessa sorte per i casinò online italiani, che perdono ben il 12,5% a febbraio, attestandosi a 320 milioni di euro giocati contro i 365,7 milioni di gennaio (certamente la mancanza delle slot, per quanto concerne i casinò online, si fa sentire).
Può darsi che i dati italiani non siano così preoccupanti, ma certamente paesi come la Spagna o la Grecia, non dovrebbero fare troppo affidamento sul mercato legalizzato per le loro previsioni future. L'unica soluzione per mercati piccoli sarebbe quella di creare un mercato comune con altri stati. Cosa che in molti dicono da anni.