I risultati elettorali si sono ormai consolidati, sostanzialmente spaccando il paese in tre parti più o meno uguali. Una situazione politica che, salvo sorprese, non accelerà il processo di riorganizzazione del poker live in Italia.

I risultati elettorali si sono ormai consolidati, sostanzialmente spaccando il paese in tre parti più o meno uguali. Una situazione politica che, salvo sorprese, non accelerà il processo di riorganizzazione del poker live in Italia.

 

C’era tanta attesa, anche tra gli appassionati di poker italiani, per le elezioni 2013. Si è votato, come tutti sanno, nelle giornate di domenica 24 e lunedì 25 febbraio, e gli ultimi verdetti sono arrivati ieri sera, con lo spoglio delle ultime schede valide per le regionali. Il quadro ora può dirsi completo, ma non certo entusiasmante per tutti coloro che hanno il Texas Hold’em (e le altre varianti, ci mancherebbe) nel cuore.

Le elezioni politiche ci hanno consegnato un paese diviso in tre grossi blocchi: il centrosinistra, il centrodestra e il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Lungi da noi volerci addentrare in un’analisi politica della situazione: non è il nostro obiettivo e lo facciamo fare volentieri ad altri molto più qualificati di noi. Quello però che salta all’occhio anche del meno esperto è che difficilmente si creerà una coalizione di governo capace di operare con la dovuta tranquillità.Parlamento spaccato, poker dimenticato

Sarà molto difficile occuparsi dei problemi più pressanti del paese, figurarsi di altre questioni che, per quanto possano essere importanti, sicuramente non occupano le prime posizioni dell’agenda politica. Niente di male in questo, anzi, ci mancherebbe. Prendiamo soltanto atto che questa situazione naturalmente non contribuirà ad accellerare il percorso verso la riapertura del poker live in Italia, al di fuori dei quattro casinò terrestri.

Non vorremmo essere troppo catastrofici, ma la sensazione è che sia giunto il momento di sventolare la proverbiale bandiera bianca e accettare il fatto che ci dovremo accontentare del poker online ancora a lungo. Se nemmeno l’ultimo governo Berlusconi, che a lungo ha potuto contare su una maggioranza bulgara sia alla Camera sia al Senato (per non parlare del governo tecnico di Monti), è riuscito ad arrivare a qualche risultato concreto, è praticamente impossibile che lo faccia quello che si formerà nelle prossime settimane.

Questa impasse potrebbe avere delle ripercussioni anche sul poker online stesso, e sul discorso dell’apertura alla liquidità internazionale. Sotto questo aspetto, l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato è probabilmente più avanti rispetto a quanto concerne il poker live, ma in ogni caso senza una decisa strategia politica quelli fatti con gli altri organismi regolatori europei potrebbero rimanere soltanto discorsi.

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