Il poker italiano sta vivendo momenti di incertezza anche a causa della legislazione corrente, di che certo non l’ha aiutato. Tecnicamente, cosa sta succedendo? abbiamo ancora il tempo di correre ai ripari? Vediamolo insieme.
Il poker italiano sta vivendo momenti di incertezza anche a causa della legislazione corrente, di che certo non l’ha aiutato. Tecnicamente, cosa sta succedendo? abbiamo ancora il tempo di correre ai ripari? Vediamolo insieme.
Il poker italiano sta vivendo momenti di incertezza anche a causa della legislazione corrente, di che certo non l’ha aiutato. Tecnicamente, cosa sta succedendo? abbiamo ancora il tempo di correre ai ripari? Vediamolo insieme.
Ormai da un anno la nostra legislazione nazionale ci ha abituato al poker.it: una sorta di riserva o di ghetto in cui far divertire i giocatori italiani. Il calo del traffico e delle possibilità di vincita sono diminuite non poco: il primo fattore non è molto difficile da comprendere, diminuisci il bacino d’utenza che possa accedere ad un qualsiasi servizio e il gioco è fatto. Le riduzioni delle possibilità di vincita sono subentrate più tardi, ma considerando che la legislazione è uscita circa un anno fa, non possiamo certo dire che sia stato un effetto sul lungo termine. Come mai si riducono le possibilità di vincita? Semplice, con una riduzione del ricambio dell’utenza è semplice prevedere che le figure più costantemente sedute ai tavoli virtuali delle sale italiane siano giocatori regolari, se non professionisti.
Dovendo contare solo sulla rakeback i giocatori spesso sono costretti a mettere radici davanti al proprio pc per ricavare il loro reddito
Insomma abbiamo creato un limbo che se a prima vista sembrava un paradiso (per i guadagni) oggi si è trasformato in un incubo infernale dove non essendoci praticamente più il ricambio di giocatori poco esperti, si è creata una situazione stagnante dove i profitti vengono ricavati più dalle promozioni che dal gioco.
Ci chiediamo: visto che il palese intento della legislazione era quello di sfruttare il gioco del poker online per ricavarne un’adeguata tassazione, questa via era davvero l’unica attuabile? Come prevedibile, ovviamente, no; non era l’unica via e non è nemmeno stata scelta la più semplice.
Ai problemi del gioco online si aggiunge la criminalizzazione del Live: perché? sarà che è più difficile da tassare?
In un paese fintamente liberale dove tutti continuiamo a raccontarci belle parole sulla libertà d’impresa e dove, per diretta conseguenza della natura posticcia del nostro liberalismo economico, sussistono ancora monopoli vecchi almeno quanto la repubblica, la regolamentazione del poker doveva ovviamente seguire una centralizzazione della gestione economica. Pur nell’assurdità di uno Stato che su mille fronti continua a percepire denaro su servizi erogati da altri, abbiamo imparato ad accettare l’antifona.
I giocatori sono stanchi della situazione
A livello informatico i metodi per la realizzazione di un sistema migliore non mancano, anzi. Il problema fondamentale è, come spesso accade in Italia, la sufficienza con cui si trattano le problematiche che non interessino fino in fondo la classe dirigente. Vedremo come reagiranno le potenze economiche coinvolte in questo giro d’affari alla mortificazione di un mercato che se fosse lasciato libero sarebbe molto fertile. Di certo, ancora una volta, abbiamo avuto la dimostrazione di uno stato completamente sordo alle necessità dei propri cittadini.
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scritto da Luca ‘ilFilosofo‘ Barbi