Fenomeno poker: L’Europa nel caos!

Siamo quasi alla fine di questo 2010, ed il poker è sicuramente il gioco di carte internazionale più diffuso al mondo. Grande successo ormai storico negli Stati Uniti, in continua crescita in Europa e si preannuncia come gioco del futuro in oriente.

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Siamo quasi alla fine di questo 2010, ed il poker è sicuramente il gioco di carte internazionale più diffuso al mondo. Grande successo ormai storico negli Stati Uniti, in continua crescita in Europa e si preannuncia come gioco del futuro in oriente.

 

 

 

Gioco di carte ma gioco a soldi. E, come sempre quando ci sono interessi economici importanti in qualsiasi settore, sia esso ludico, professionale o altro, gli obiettivi delle amministrazioni locali si focalizzano in quella direzione.

 

Ed ecco che un gioco di carte, dagli interessi forti sicuramente se si considera l’alto numero di giocatori sparsi nel mondo, mette in crisi i legislatori. 

 

Concentrandoci solo nel nostro continente, per esempio, possiamo notare come le leggi che regolino, o cerchino di fare, tale gioco siano contrastanti e inadeguate. Spesso in contrasto tra loro e con la natura stessa del poker.

 

La sede del parlamento europeo
La sede del Parlamento Europeo

 

Cominciamo col definire per assioma che il poker è un gioco di abilità. Riconosciuto dalla IMSA (International Mind Sports Association) al pari del backgammon e degli scacchi come anche del bridge, il gioco del poker viene purtroppo spesso considerato gioco d’azzardo. 

 

La caratteristica economica dello stesso farebbe pensare sia così. Ma chi ha giocato almeno una volta a poker in modalità torneo può indubbiamente affermare che sia realmente così? Sicuramente no. 

 

Sfortunatamente molti governi che regolano il poker in Europa non la pensano allo stesso modo. C’è gente delegata ad occuparsi, giudicare e regolare che, purtroppo, non ha la minima cognizione di causa e si orienta per le proprie, limitate conoscenze. Il poker viene considerato un gioco d’azzardo e per tanto relegato nelle preposte case da gioco. 

 

Viene fatto così divieto in molte nazioni europee di giocare nei circoli o in altri luoghi, tipo pub, sale ludiche e abitazioni private, di organizzare tornei di poker sportivo finanche a scopo benefico.

 

tavolo di poker gremito
Sempre più gente gioca a poker in Europa

 

E’ ovviamente il caso dell’Italia, ma anche della vicina Svizzera dove i numerosi circoli hanno dovuto chiudere i battenti in seguito alla normativa statale che non ritiene il poker gioco tale da potersi praticare alla luce del giorno. C’è da chiedersi come possano pensare che un gioco che coinvolge sempre più gente di ogni sesso, ceto sociale e religione, possa portare inevitabilmente al fallimento come questa gente vuole far credere.

 

Stesso discorso per la Russia, dove il poker era pratica comune nella capitale Mosca ed ora è stato criminalizzato spostando il tutto nelle 4 case da gioco presenti in zone ‘strategiche’ del territorio. Che, come accade in Italia, sono zone tutt’altro che fruibili alla stragrande maggioranza della popolazione proprio per la collocazione geografica. 

 

Notizia di questi giorni invece è che in Grecia, come nel Regno Unito e in molti altri posti sopratutto dell’est europeo, il poker live è legalizzato e sdoganato dai casinò. 

 

Si sta assistendo quindi ad un vero e proprio paradosso in quello che dovrebbe essere un mercato regolamentato in maniera comune. Perché stiamo parlando di un gioco che, come uno qualsiasi degli sport di massa tipo calcio o basket, muove un notevole giro economico e che dà lavoro a una moltitudine di persone. Andrebbe quindi, sotto questa ottica, anche tutelato.

 

immagine del Partenone in Grecia
In Grecia il poker live è legale e riconosciuto. Ci trasferiamo lì?

 

Lecito allora domandarsi perché in quello che deve essere una potenza economica, che influenza le scelte di mercato dei più grandi colossi mondiali, non si possa avere una linea di comportamento comune per quanto riguarda il poker almeno quello terrestre?

 

Magari si potesse avere, una volta per tutte, un modello di regolamentazione europeo che permetterebbe anche la libera possibilità di gioco in tutto il continente. So che quanto sto scrivendo è qualcosa di poco meno di un sogno e che difficilmente, molto difficilmente, si potrà mai avverare.

 

Resto un sognatore su determinate cose, ma mi basterebbe semplicemente vedere il poker live regolamentato in Italia. Chiedo troppo? Non credo, non mi sembra…

 

 

 

Roberto ‘Ronnie Rosenthal’ Sorrentino
ronnie@pokeritaliaweb.org

 

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