La storia degli strafalcioni pokeristici potrebbe iniziare così. Se striscia la notizia avesse monitorato le chat delle poker room, avrebbe dedicato a questo mondo, più di tutte le puntate dedicate a Luca Giurato.
Oggi cerchiamo di fare un elenco degli strafalcioni pokeristici più comuni, in tutte le loro…….declinazioni! Sicuramente le storpiature più comuni, riguardano i termini inglesi, utilizzati nell’ambito pokeristico. Basta scrivere una parola in più nei confronti del nostro avversario, che subito costui ci potrebbe proporre una sfida endsup, o hendsup.
La frasi scritte nei momenti di tilt sono le più divertenti!
Beh, allora, per tutti coloro che sono amanti di questo tipo di sfide, vi consigliamo di scrivere correttamente il nome del gioco in questione: HEADS UP! Un altro strafalcione pokeristico comune, riguarda la scrittura del termine CHECK: Chi in questi 2 anni e passa di poker rooms.it, non si è imbattuto in tutte quelle strane chat, in cui questo termine è stato scambiato per più comici ceck, cech (in questo caso il nostro avversario, voleva fare check, ma ha preferito bettare il portiere del Chelsea) oppure geck e per finire jack (in questo caso l’avversario era un po confuso sul se fare check sul jack, o jeckare il jack).
Passino gli strafalcioni precedenti, ma non mi direte che c’è gente che sbaglia a scrivere RAISE! La comune radice fonica del termine con il riso, ha indotto gli italiani, a declinare il termine in forme più o meno astruse, tutte lontane dalla corretta scrittura del termine stesso. E allora reis, rees e rais!
Un esempio di errore grammaticale divertente
Il consiglio che sentiamo di dare a tutti gli amici pokeristi, che hanno, diciamo così, qualche problema con i termini pokeristici, è quello di cercare di sforzarsi verso un corretto uso della terminologia.
Scrivere un termine in maniera sbagliata, a volte, è sintomo di poca esperienza o comunque farà si che i nostri avversari, ci giudichino come giocatori di poco valore o dotati di poca padronanza del gioco stesso.
Scritto da Marco “yomik” Pasqua