Ogni settimana, da ormai un anno, scriviam0 di notizie riguardanti le chiusure dei circoli di poker live dove ancora si continua a giocare malgrado il ferreo divieto imposto dalle questure locali.
Come detto, in molte città, alla pluralità dei circoli che ancora offrivano tornei di poker texas hold’em ai propri avventori, è stata imposta la chiusura coatta dalle forze dell’ordine. In altre invece i blitz della polizia, o carabinieri o guardia di finanza che sia, non sono mai iniziati e s’è continuato a giocare (o ripreso dopo un primo stop cautelativo) indisturbati. Proprio a Napoli è successa una cosa curiosa che merita di esser raccontata.
In centro città effettivamente, non si era mai sentito di provvedimenti restrittivi come successo in altre località del paese, e molti circoli continuavano a proporre il THE indisturbati. Ma proprio venerdì sera è successo qualcosa di simile, che mi ha lasciato del tutto perlesso.
Il poker live diverte ed accomuna
A raccontarmi quanto successo è un mio amico, appassionato giocatore come me, che venerdì sera s’è ritorvato in uno di questi circoli napoletani dove ancora si continua a giocare e dove, inaspettatamente, c’è stato un intervento delle forze dell’ordine.
Questo il racconto dalle parole del protagonista, di cui non reputo necessario rivelare il nome:
“Siamo andati in questo circolo, nuovo per noi, io ed un amico e venerdì era solo la seconda volta che vi mettevamo piede. La prima volta il proprietario del cirolo non ci aveva detto di sottoscrivere una tessera, anche perché volevamo vedere com’era l’ambiente, se ci saremmo trovati a nostro agio con le persone che frequentano quel posto e cose analoghe, quindi non eravamo sicuri di tornarci.
Una volta entrati la seconda volta, subito ci è stata fatta proprio la tessera di socio del club. Cosa che poi si rilvelerà come una mossa vincente.
Fatto ciò abbiamo cominciato a giocare, dopo qualche minuto di attesa per l’avvento di tutti i giocatori, al nostro torneo con cena compresa. Molto buona la struttura con 12k chips e bui da 20 minuti.
Il Maschio Angioino
Un buon modo per passare la serata e anche i giocatori ai tavoli si sono dimostrati coridali, simpatici e sopratutto capaci. Insomma le premesse per una bella serata di poker c’erano tutte. Dopo circa un’ora e mezza di gioco vengo eliminato, uno dei primi del torneo, a dimostrazione del fatto che con pochi euro passi la serata, ti danno da mangiare e ti diverti. Alla faccia di quanti credono che ci si rovini col poker.
Tralasciando la mano della mia eliminazione, con scoppio d’assi, la serata continua e mi accomodo a seguire il mio amico all’altro tavolo fin quando non vengono eliminati altri concorrenti e si organizza un sit per passare il tempo. Cominciamo a giocare e, passato un quarto d’ora, siamo interrotti dall’ingresso di un signore che passa tra i tavoli dicendo “fermi tutti, non vi muovete dai vostri posti e presentateci i documenti e la tessera del club per le verifiche di rito”. Alle sue spalle un uomo più alto ci mostra il tesserino della polizia.
Facciamo come dicono, nossuno si muove. I poliziotti in breve tempo aumentano fino a diventare 8-10 presenze. Senza tirarla troppo per le lugnhe, praticamente questi signori delle forze dell’ordine ci hanno controllato i documenti, le tessere di soci del club e persino i soldi che avevamo in tasca.
Ci hanno tenuti fermi circa 2 ore. Eravamo quasi 50 giocatori, non pochi quindi, e controllarci uno per uno non è stato così semplice sebbene nessuno abbia fatto nulla per ostacolare questa prassi.
Fatti i dovuti controlli, prese le documentazioni necessarie al riscontro dei permessi del club per operare e cose analoghe i poliziotti ci hanno salutato dicendo soltanto: “ora potete continuare a giocare, buonaserata!“.
Intervento, senza conseguenze, delle forze dell’ordine
E noi così abbiam fatto. Il torneo è ripreso, io ho continuato il mio sit&go (tra l’altro un poliziotto, prima di lasciarci, s’è accostato al tavolo per vederci giocare, interessato) e le cose son proseguite come se nulla fosse accaduto“.
Un racconto che ha del surreale se si pensa alle chiusure, alle denuncie, e quant’altro ancora han dovuto subire una moltitudine di persone in quest’ultimo anno, sorpresi a non far altro che giocare a poker texas hold’em.
In questo caso, invece, i titolari delle forze dell’ordine non hanno riscontrato nulla di grave in quello che si stava facendo nel circolo in questione, ed hanno lasciato che gli avventori di tale club, tutti iscritti regolarmente con tessera di riconoscimento, proseguissero nel loro divertimento.
Solite storia di incoerenza, in una comune città italiana.
Roberto ‘Ronnie Rosenthal’ Sorrentino
ronnie@pokeritaliaweb.org