La vittoria di Chris Moneymaker alle WSOP del 2003 è stata davvero decisiva per il boom del poker? C’è chi non la pensa così. Il giornalista Steve Ruddock spiega perchè bisogna ridimensionare il cosiddetto ‘Moneymaker Effect’…
La vittoria di Chris Moneymaker alle WSOP del 2003 è stata davvero decisiva per il boom del poker? C’è chi non la pensa così. Il giornalista Steve Ruddock spiega perchè bisogna ridimensionare il cosiddetto ‘Moneymaker Effect’…
La vittoria di Chris Moneymaker alle WSOP del 2003 è stata davvero decisiva per il boom del poker? C’è chi non la pensa così. Il giornalista Steve Ruddock spiega perchè bisogna ridimensionare il cosiddetto ‘Moneymaker Effect’…
Solitamente per spiegare la ragione del successo del poker a livello mondiale bastano due parole: Moneymaker Effect. Con questa espressione ci si riferisce al Main Event WSOP del 2003, quando l’amatore Chris Moneymaker diventò campione del mondo partendo da un satellite online da meno di 40 dollari. Un’impresa simile richiamò tanti nuovi appassionati e il poker online diventò importantissimo per i professionisi ma anche per la crescita del live.
Ora che sono passati più di 10 anni da quella data, c’è però chi mette in dubbio l’importanza di Moneymaker nella storia del poker. Il giornalista Steve Ruddock la settimana scorsa ha scritto un articolo che ha fatto molto discutere, riassumendo quello che ha appreso in 15 anni di poker. Secondo lui il Moneymaker Effect va ridimensionato e bisogna individuare altre cause (precedenti) per il boom del poker.
Ruddock prima di tutto specifica che nel 2003 il poker online non era appena nato, ma stava dando i suoi frutti già da cinque anni circa. Molti altri fatti importanti vanno segnalati alla fine degli anni ’90 o comunque prima del 2003. Basti pensare per esempio che il famosissimo film Rounders è del 1998 o che noti forum come 2+2 sono nati nel 2002.
Anche il WPT è iniziato prima della storica vittoria di Moneymaker, così come le trasmissioni pokeristiche di ESPN e le telecamere fissate ai tavoli verdi. Insomma, quello che cerca di dire Ruddock è che la popolarità del poker stava crescendo rapidamente in quegli anni e che prima o poi sarebbe esposa definitivamente, con o senza Moneymaker.
In effetti, indipendentemente da un exploit come quello di Moneymaker, il poker sarebbe riuscito a raggiungere numeri importanti ugualmente, magari con un po’ più di lentezza. Sono comunque ragionamenti dettati dalla nostalgia dei tempi d’oro… Quello che è certo è che anche nel poker esiste il revisionismo storico!