Bryan Devonshire: “Il limit poker è profittevole e divertente”

Il pro americano Bryan Devonshire fa un po’ il nostalgico ed esalta il poker nella versione limit. Secondo ‘Devo’, i professionisti dovrebbero preferire il limit perché garantisce più azione e non manda rotti i fish…

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Il pro americano Bryan Devonshire fa un po’ il nostalgico ed esalta il poker nella versione limit. Secondo ‘Devo’, i professionisti dovrebbero preferire il limit perché garantisce più azione e non manda rotti i fish…

 

Scommetto che quasi tutti voi, lettori di questo articolo, siete appassionati di poker nella versione No Limit o al massimo Pot Limit quando parliamo di Omaha… Sappiate però che in giro ci sono alcuni giocatori nostalgici, i quali rimpiangono i gloriosi tempi del Limit, ritenuto dai più (forse erroneamente) ormai troppo noioso e superato. A tal proposito poche settimane fa si è espresso pubblicamente Nolan Dalla, mentre poco tempo dopo ha fatto lo stesso Bryan Devonshire. Vi riportiamo un estratto dell’interessante pezzo di ‘Devo’…

 

Dieci anni fa, era quasi impossibile trovare un cash game di no-limit hold’em. C’era qualche tavolo solo online… Andava invece molto di moda il gioco Limit. Nel 2006 al WPT si giocò un evento limit hold’em con 523 iscritti durante una crociera. Quello fu l’ultimo momento di gloria del limit… Il cosiddetto Moneymaker Effect ha cambiato tutto.

 

Per fortuna in alcune zone (come l’Arizona, il Colorado e il Minnesota) il Limit resta il re delle varianti. Mi fa piacere perchè è un gioco molto diverente. Si possono giocare più mani, vedere più turn e river, prendere più decisioni. Non c’è lo stress di subire spesso degli all-in da montagne di chips…

 

Il Limit è divertente e la gente in questo gioco non va rotta (almeno non in fretta)… La varianza è più alta e questo, contrartiamente a quanto si possa pensare, alla lunga favorisce i pro, incoraggiando i più scarsi a perseverare. La chiave del Limit è costringere gli avversari a perdere poche chips alla volta. Prima e dopo il flop le puntate sono basse, ma turn e river ingrossano il piatto…

 

Devonshire è un pro del Colorado e in dieci anni ha vinto oltre 2 milioni nei tornei dal vivo. Alle WSOP ha sfiorato due volte il braccialetto arrivando secondo, così come in un WPT del 2008. Il suo risultato migliore è un 12esimo posto al Main WSOP del 2011… Che dite, ci fidiamo del suo giudizio? Aspettiamo i vostri pareri sul forum

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