Daniel Negreanu contro Jordan Cristos e il ‘tanking’ nel poker live

Si è acceso su Twitter un dibattito che ha visto protagonista Jordan Cristos, considerato da molti il giocatore più lento del poker live. Daniel Negreanu ha deciso allora di scrivere un post sul suo blog riguardo ai ‘tankatori’ dei tornei.

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Si è acceso su Twitter un dibattito che ha visto protagonista Jordan Cristos, considerato da molti il giocatore più lento del poker live. Daniel Negreanu ha deciso allora di scrivere un post sul suo blog riguardo ai ‘tankatori’ dei tornei.

 

Come al solito, quando c’è un polemica sui social network, ecco che viene chiamato in causa Negreanu, considerato universalmente un ambasciatore del poker nel mondo. Stavolta si parlava del pro Jordan Cristos e della sua eccessiva tendenza a ‘tankare’, cioè a pensare troppo, ai tavoli live. Tutto è nato dalla notizia di alcuni cambiamenti al WPT, dove i livelli al tavolo finale sono stati accorciati a 60 minuti.

 

Lo statunitense Jordan Cristos (vincitore nel 2013 proprio di un WPT) ha proposto che anche alle WSOP venga fatta la stessa cosa. Matt Savage è intervenuto in maniera molto polemica, dicendo che Cristos è il giocatore più lento del poker live e che sarebbe un disastro se arrivasse ad un tavolo finale.

 

Cristos si è difeso e ha spiegato che quando riesce ad ammontare tante chips nelle fasi iniziali di un torneo, ha tutto il diritto di tankare per proteggere il suo stack. Questa affermazione non è andata giù a diversi colleghi, che lo hanno accusato di manifesta antisportività.

 

Daniel Negreanu ha voluto scrivere un post sul suo blog rispondendo punto per punto ai messaggi di Twitter. Il suo post inizia così: “Supporto la decisione del WPT. Molti di voi non si rendono conto di quanto sia costosa una produzione tv. Se sfori con gli orari, i costi si impennano. Avere i livelli da un’ora al tavolo finale non cambia molto. Può cambiare invece quando si hanno giocatori che ci mettono 4/5 minuti per ogni decisione“.

 

Jordan Cristos al WPT

Riguardo a Cristos, ecco cosa dice Negreanu: “Jordan Cristos è considerato il nuovo re del ‘tanking’. Lui difende il suo diritto. Probabilmente la ritiene una buona cosa per lui, ma se vuoi avere rispetto devi rispettare la struttura di un torneo e gli altri giocatori. Penso che Cristos sia egoista e poco lungimirante. Per ora non ha problemi perché non c’è lo shot clock nel poker.

 

Nessuno protesta quando qualcuno pensa tanto in uno spot cruciale con un grosso piatto. Però se sei il primo a parlare ‘under the gun’ e ti metti a pensare, non va bene. Se subisci una 4bet preflop e ci metti due minuti a rispondere, è eccessivo. Quando ti metti a ‘tankare’ troppo al tavolo, è ovvio che poi i giocatori chiameranno il tempo ogni volta“.

 

In sintesi, ecco il pensiero di Negreanu: “Se tutti si comportassero come Cristos, i tornei sarebbero un disastro. Si farebbero 10-15 mani all’ora, il gioco diventerebbe noioso e non profittevole per i pro. Il ‘tanking’ è un comportamento poco rispettoso per la comunità del poker.

 

Penso che ci sia un limite a tutto. Se un giocatore impiegasse venti minuti a prendere una decisione, perfino Cristos sarebbe seccato. Ci deve essere un limite. Cristos si comporta come un bambino, fa quello che va bene a lui ma non vorrebbe mai subire lo stesso trattamento“.

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