Poker online Usa: si muovono i primi passi verso la legalizzazione?

Un mese dopo la creazione della proposta di legge firmata dai senatori americani Harry Reid e Jon Kyl, la bozza è finita nelle mani dei media. Alle speculazioni di queste settimane, dunque, si sono aggiunte informazioni concrete riguardo alla possibile legalizzazione del poker online negli Usa.

Un mese dopo la creazione della proposta di legge firmata dai senatori americani Harry Reid e Jon Kyl, la bozza è finita nelle mani dei media. Alle speculazioni di queste settimane, dunque, si sono aggiunte informazioni concrete riguardo alla possibile legalizzazione del poker online negli Usa.

 

Come ben sappiamo, infatti, il poker virtuale made in USA è praticamente congelato ormai da un anno e mezzo, sin dal celeberrimo Black Friday. Rich Muny, dirigente della Poker Players Alliance, ha dichiarato che la proposta di legge Reid/Kyl esiste davvero, e che l'associazione è riuscita a venire in possesso di una copia. Secondo Muny, la proposta non è diversa da quella circolata – sotto forma di un riassunto – a settembre, a parte un cambiamento non di poco conto: tutta la parte riguardante le multe ai giocatori è stata completamente rimossa.


Nella prima bozza, la Reid/Kyl conteneva un passaggio a dir la verità piuttosto vago e contraddittorio: “affinché i giocatori americani evitino i siti illegali, la legge prevede che qualsiasi proprietà coinvolta o riconducibile a una transazione che violi la nuova legge (vincite incluse) sia soggetta a confisca”.


Quasi tutti hanno letto tale passaggio in questo modo: i soldi dell'account di un giocatore americano, su qualsiasi sito di poker online privo di licenza, sarebbero potuti finire in qualsiasi momento nelle mani del governo. Muny ha dichiarato che questa parte è scomparsa dalla proposta di legge attuale: “È molto chiaro ed esplicito: nessuna multa per i giocatori. Sapevano che ci saremmo opposti a una legge del genere”.


In pratica, la 'nuova' Reid/Kyl prevede semplicemente che i giocatori non possano chiedere la restituzione dei fondi al governo federale, dopo che quest'ultimo li ha confiscati perché provenienti da siti privi di licenza. L'impatto di questa nuova formula sulle possibilità che la legge possa passare? Muny ha le idee molto chiare: “Penso che anche così avremo il 50%”.
 

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