Nuovi dettagli sui conti confiscati a Ray bitar, ex CEO di Full Tilt Poker

Dopo oltre un anno dalle ultime notizie riguardanti l’ex CEO di Full Tilt Poker, in carica prima dell’uragano Black Friday, sono emersi i dettagli sulla confisca dei suoi conti bancari, per un ammontare di circa $40 milioni.

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Dopo oltre un anno dalle ultime notizie riguardanti l’ex CEO di Full Tilt Poker, in carica prima dell’uragano Black Friday, sono emersi i dettagli sulla confisca dei suoi conti bancari, per un ammontare di circa $40 milioni.

 

 

Fa parte ormai della storia del poker online la grande truffa operata dai proprietari di Full Tilt Poker, tra i quali dei celebri giocatori come Howard Lederer e Chris Ferguson, ai danni dei propri clienti. Truffa poi smascherata dal Black Friday e che ha fatto emergere tutte le magagne nascoste dietro la celebre poker room.

 

Tra i maggiori colpevoli di truffa ai danni degli utenti c’era anche il CEO della poker room, Ray Bitar, al quale è stata confiscata una cifra stimata sui $40 milioni, spalmata su diversi conti bancari.

 

Di Bitar non si hanno più notizie da un po’ di tempo. Si sa che ha avuto problemi cardiaci e che aveva bisogno addirittura di un trapianto di cuore. Ma nuove notizie non sono circolate. Ora il sito flushdraw.net ha pubblicato la lista dei conti correnti bancari da dove sono stati confiscati i soldi all’ex manager di Full Tilt.

 

Questa la lista dei conti confiscati:

  • Due conti presso la Royal Bank of Scotland International (Scozia)
  • Tre conti presso la Bank of Ireland (Irlanda)
  • Un conto presso la Bank of Scotland Ireland, Inc (Irlanda)
  • Due conti della National Irish Bank (Irelanda)
  • Un conto presso l’Allied Irish Bank (Irelanda)
  • Cinque conti presso la Bank of Valletta (Malta)
  • Due Conti presso la Wirecard Bank AG (Germania)
  • Due conti alla Comerica Bank (Dallas, Texas, USA)

 

Full Tilt Poker e PokerStars bannati dal mercato USA nel 2011Un totale di 18 conti correnti bancari bloccati quindi, con relativi fondi confiscati. Ma non solo. Ray Bitar è stato costretto, nel suo accordo con il Dipartimento di Giustizia statunitense, a a rinunciare anche a dei beni materiali di sua appartenenza. Fanno parte di questo elenco un totale di sei proprietà personali in California e Indiana, la quota di un villaggio turistico in Bermuda e ben 23 aziende che avevano fatto operazioni commerciali con la stessa Full Tilt Poker.

 

Ricordiamo che Bitar è stato uno delle undici persone indagate per le vicende successive al Black Friday e ritenute colpevoli. Otto, tra cui lo stesso Bitar, sono state condannate. Altre tre sono ancora irreperibili.

 

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