Poker online: in Francia crolla la raccolta del cash game. Ennesimo segnale per la liquidità condivisa?

Se Atene piange, Sparta non ride. Non è una riflessione sulla crisi ellenica, piuttosto sui dati del poker cash nel primo semestre 2015 nostrano e dei cugini d’oltralpe. La raccolta è calata in Francia del 10% in un anno, facendo prendere provvedimenti drastici agli operatori del settore.

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Se Atene piange, Sparta non ride. Non è una riflessione sulla crisi ellenica, piuttosto sui dati del poker cash nel primo semestre 2015 nostrano e dei cugini d’oltralpe. La raccolta è calata in Francia del 10% in un anno, facendo prendere provvedimenti drastici agli operatori del settore.

 

Dati significati arrivano dalla Francia, dopo il primo semestre del 2015, a confermare la tendenza italiana. La raccolta del poker cash, rispetto allo stesso periodo nel 2014, è scesa del 10%, mentre è aumentata la raccolta per la modalità torneo del 16%. Nel complesso questo ha portato ad una diminuzione del 2% dei ricavi complessivi del gioco online, con il cash game nel ruolo di pecora nera. Come si possono leggere questi dati? Il giocatore potrebbe vedere una tendenza del movimento a preferire la modalità torneo, rispetto a quella cash, magari più complicata da affrontare. Questo può essere un fattore, ma non tra quelli principali. 
 
La realtà è che la tassazione sul gioco cash, nei paesi con propria regolamentazione, è troppo alta. Nello specifico, in Francia, abbiamo quella più alta d’Europa: il 2% applicato sull’intero pot. Questo porta il poker cash online in questi paesi ad essere “poco conveniente” per chi lo voglia giocare con profitto e non. A differenza dell’Italia, che ha un problema di poca (quasi assente) concorrenza, in Francia il problema principale è proprio questo. Non scopriamo certo l’acqua calda, nel dirvi che il poker cash porta maggiori introiti agli operatori e questi risultati destabilizzano i diretti interessati. Non a caso Pkr.fr, negli ultimi giorni, ha deciso di chiudere i battenti nel mercato transalpino.
 
Soluzioni all’orizzonte da valutare sono sempre le solite due: liquidità condivisa o dare accesso direttamente ai “.com” con i singoli stati destinati a trovare una soluzione a monte per tassare, di comune accordo con gli operatori, i propri cittadini. Se i risultati continueranno ad essere questi, probabile arrivi un’accelerata che porti ad una di queste soluzioni. Le notizie degli ultimi giorni, di nuovi investitori pronti ad acquisire società nel mondo del gambling, può essere un ulteriore incentivo per sbloccare una situazione che, soprattutto per il poker cash online, sta diventando sempre più complicata.
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