Duro attacco della Federgioco al poker live nei circoli. Il neo presidente Vittorio Ravà ha infatti affermato che “quello che viene definito poker sportivo sarebbe di difficile controllo e si rischierebbe di passare troppo facilmente dai tornei alle partite di cash game”.
Federgioco: “Il poker sportivo rischia di portare il gioco d’azzardo alla portata di tutti”
Duro attacco della Federgioco al poker live nei circoli. Il neo presidente Vittorio Ravà ha infatti affermato che “quello che viene definito poker sportivo sarebbe di difficile controllo e si rischierebbe di passare troppo facilmente dai tornei alle partite di cash game”.
Stanno facendo discutere le ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa dal presidente di Federgioco Vittorio Ravà. Il rappresentante ufficiale dei quattro casinò italiani ha attaccato apertamente il mondo dei circoli di poker colpevoli, a suo dire, di propagandare il gioco d’azzardo illegale: “La diffusione in tutta Italia di sale dedicate al poker sportivo rischia di portare il gioco d’azzardo alla portata di tutti. La mia esperienza mi fa pensare che una cosa solitamente comincia in un modo e poi finisce in un altro. Quello che viene definito poker sportivo sarebbe di difficile controllo e si rischierebbe di passare troppo facilmente dai tornei alle partite di cash game. Siamo contrari all’apertura delle poker room dal vivo e collaboraremo a stretto contatto col Viminale chiedendo l’attivazione di un tavolo ministeriale“.
Parole che non lasciano spazio a nessuna interpretazione e che confermano come Federgioco farà di tutto per opporsi alla legalizzazione del poker live nei circoli. Del resto pare evidente come questa modalità di gioco sia diventata oramai un vero e proprio punto di riferimento per gli stessi casinò italiani impegnati giornalmente ad organizzare eventi live per tutti gli appassionati, come hanno confermato più volte da Federgioco.
Dura la replica del mondo del poker, ovviamente infastidito da queste dichiarazioni. A dar voce al pensiero comune è Isidoro Alampi, presidente della Federazione Italiana Gioco Poker (FIGP): “I Casinò italiani dovrebbero occuparsi di spiegare ai cittadini come possono essere in perdita. Federgioco dovrebbe occuparsi della cultura del gioco e dell’informazione ai clienti. Le affermazioni del dott. Ravà denotano una sostanziale ignoranza su cosa sia l’azzardo e cosa sia lo sport.
E’ giusto e corretto voler sottolineare la lotta contro l’offerta di gioco illegale ma non si può generalizzare, a maggior ragione in un settore delicato spesso vittima della disinformazione dei media generalisti. Queste affermazioni denotano interesse a creare disinformazione e confusione. Ed è ora di dire basta alla disinformazione diffusa sui giochi. Un errore in merito da parte della stampa generalista può essere comprensibile anche se non giustificabile. Dal presidente di Federgioco, questo errore, è assolutamente inaccettabile.
Il Poker Sportivo non è un gioco d’azzardo e come tale non può essere accomunato ai giochi ‘a svantaggio matematico per l’utente’ che invece propongono i Casinò e i concessionari di Stato, e che creano la stragrande maggioranza delle ludopatie negli avventori. L’unico malaugurato retaggio è dato proprio dalla contemporanea offerta sia dei tornei di poker che dei giochi d’azzardo che avviene tutt’oggi nei Casinò. Ospitare nei Casinò i tornei di poker ha il solo scopo per la case da gioco, di aumentare i flussi degli altri giochi offerti. Ma non per questo si può accomunare uno skill game come il poker ai giochi d’azzardo quasi esclusivamente aleatori.
Il movimento del Poker Sportivo in Italia che si riconosce in FIGP, si è autoregolamentato nell’ottica della più assoluta trasparenza, della precisione del controllo, della concretizzazione del fine sportivo nel percorso di riconoscimento intrapreso con il Comitato Olimpico Nazionale“.
Da anni sono appassionato di poker sia live che online e mi diverto a scrivere di texas hold’em. Mi piace viaggiare, leggere e giocare a calcio.
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