PIW intervista Luca Giovannone: “L’adrenalina che si genera con il poker è simile a quella di una partita di calcio”

Per poco non faceva suo il Main Event delle WSOP Circuit di Sint Maarten, sconfitto dal solo Timothy Cavallin. Stiamo parlando ovviamente di Luca Giovannone, player dal cuore granata, che nel 2005 salvò il Torino Football Club dal fallimento.

Ciao Luca e complimenti per il tuo risultato. Allora per prima cosa volevo chiedere come mai ti sei ritrovato a giocare le Wsop Circuit laggiù? Ti sei ritrovato lì per caso e hai approfittato dell’occasione? Sapevi che al tuo fianco avresti trovato connazionali del calibro di Isaia, Triolo o Treccarichiri (terzo classificato). Ti eri organizzato con loro o è stato un caso?

Sono venuto a giocare le WSOP di Sint Maarten perché le date del main event erano in giorni in cui ero libero dai miei impegni imprenditoriali. No io sono partito per conto mio. Ho fatto tanti primi posti in tornei minori live. Online sono arrivato primo, almeno per una volta, in tutti i tornei che si giocano su pokerstars.it in tutte le varianti di poker. Online, in alcuni anni, ho potuto vedere milioni di mani e ad agosto ho deciso di tornare a giocare live con due tavoli finali su due tornei giocati nell’ambito dell’Ept di Barcellona: Texas holdem no limit senior e stud Omaha high low.

È il tuo miglior risultato in carriera, ma per questo secondo posto è più una sconfitta o una vittoria?

Questo è il mio più importante risultato live, ma non è inaspettato. Ogni torneo mi pongo obiettivi graduali, entrare nei premi, puntare al tavolo finale, nei primi tre, vincere il torneo. Questo secondo posto è una vittoria, a parte il day1 che ero chips leader poi ho ricevuto carte pessime. Nessun colpo di fortuna, tipo quello che è capitato al mio amico Tim che con kk veniva eliminato da Treccarichi che aveva al flop tris di 6, all in all in e con un magico terzo k al river Tim vinceva un bel piattone in una mano in con cui invece di essere eliminato doublappava. Quindi il secondo posto è una grande vittoria, era il massimo risultato che potevo ottenere con le carte che ho avuto la possibilità di giocare.

Cosa pensi di aver aver sbagliato nell’heads-up finale?

Nell’heads up finale non ho sbagliato niente. Quando è iniziata la sfida io ero corto e Tim aveva uno stack gigantesco. Dovevo raddoppiare rapidamente, non potevo lasciarmi scomparire solo pagando i bui. Allora con queste disparità di stacks, uno contro uno, k10 suit era una mano buona. Però purtroppo Tim aveva kj off e mi sono trovato, come si suol dire, “sotto a un treno”.

I tuoi prossimi impegni live quali saranno? Ti vedremo ancora in giro il mondo a giocare tornei esotici? Oppure opterai per qualcosa di più vicino?

Ma quando io scelgo a quale torneo partecipare innanzitutto quando le date in quali sono libero dal lavoro. Ci sono stati alcuni anni che a causa dei miei impegni imprenditoriali non ho potuto partecipare a nessun live. In questo periodo ho più tempo da dedicare al poker e quando posso parto. Ogni giorno c è un enorme offerta di tornei in tutto il mondo. A parità di importanza dei tornei scelgo il posto più bello o magari dove non sono mai stato. Tipo in queste incantevoli isole Antille se non era per il torneo di poker non sarei mai venuto in vita mia. E avrei perso l’occasione di visitare questi luoghi paradisiaci dove sicuramente, adesso che li conosco, tornerò. Vicino o lontano è relativo, fortunatamente alcuni scienziati geniali hanno inventato gli aerei. Il prossimo impegno live sarà nell’ambito del festival ept di Praga dove anni fa sono andato anche a premio. Sempre il lavoro prima di tutto, e io mai stacco la spina, coordino i miei uffici di tutta Italia ogni giorno. L’ho fatto anche in questi giorni dalle Antille. Logicamente mi rapporto solo con i dirigenti della mia azienda che attualmente ha oltre 500 dipendenti. E loro sono pagati per fare tutto, ma la mia supervisione, e la mia disponibilità a qualsiasi consiglio e chiarimento non mancano mai 365 giorni all’anno. Il poker è il mio hobby principale, e cerco ogni giorno di migliorarmi, traendo insegnamento da quando gioco bene e soprattutto dagli errori.

Sappiamo che sei prima imprenditore e poi giocatore. Hai anche un passato da presidente del Torino Calcio, di cui sei gran tifoso. Ecco, quali similitudini credo ci siano fra il mondo del pokerista, il calciatore e l’imprenditore. ?

Si sono molto appassionato di calcio, forza Toro. Sono orgoglioso di avere salvato tale prestigiosa squadra dal fallimento nel 2005 diventandone proprietario. Sarebbe finita a giocare nei campionato dilettanti come è accaduto recentemente al Parma. Invece per tutta quell’estate mi sono rimboccato le maniche e ho messo anche le mie risorse finanziare, riuscendo a iscrivere la squadra in serie b. Poi ingaggiai importanti giocatori come Brevi, Ardito Che costituirono l’ossatura della squadra che quando mi subentro’ Urbano Cairo sali subito in serie A. Molti calciatori sono appassionati di poker, io ho avuto il piacere di giocare allo stesso tavolo del “fenomeno” Ronaldo due anni fa nell’Ept Bahamas e anche di andare a premio nei tornei Ept Barcellona 2016 dove giocò e andò a premio il compagno di Shakira, Piquet. Da psicologo potrei dire che l’adrenalina che si genera con una partita di poker e simile a quella che ti si scatena dentro mentre giochi una partita di calcio. Invece la relazione tra mente imprenditoriale e ragionamenti psichici del giocatore di poker è stata studiata in alcune università americane. Addirittura alcuni giocatori di poker sono stati chiamati a tenere lezioni a manager di strategia.

Grazie Luca per il tuo tempo e speriamo di risentirci presto per una vittoria.

Grazie a voi, un saluto a tutti e alla prossima.