Poker cash game: hand analysis con i coach di PokerItalia School -1a Parte-
Analizziamo la prima di due mani, di poker cash game, giocate da uno dei coach della PokerItalia School, la scuola lanciata da PIW in collaborazione con Gamerevolution. Vediamo come si possono effetuare scelte diverse in dinamiche solo apparentemente simili.
Analizziamo la prima di due mani, di poker cash game, giocate da uno dei coach della PokerItalia School, la scuola lanciata da PIW in collaborazione con Gamerevolution. Vediamo come si possono effetuare scelte diverse in dinamiche solo apparentemente simili.
La mani vengono giocate ad un tavolo poker cash di Texas Hold’em NL200, in cui le statistiche, la tipologia di avversario, le dinamiche fra giocatori e gli importi delle puntate ci portano ad effettuare scelte diverse in dinamiche che sembrano molto simili. Nella prima mano ci si trova a fronteggiare un giocatore regolare del livello, piuttosto aggressivo e con statistiche che ci consentono di classificarlo come LAG (Loose Aggressive Player).
Cinque giocatori al tavolo (massimo 50bb), giochiamo con uno stack effettivo di circa 80 bb, oppo rilancia dall’hijack (UTG+1 in un tavolo 6 handed), pur essendo un giocatore che rilancia il 24% delle proprie starting hands non ha un range di apertura poi così ampio da quella posizione. Hero ha 8h8c da bottone, potrebbe optare per un contro rilancio (3bet), ma avrebbe lo svantaggio di trovarsi in caso di 4bet a dover spesso passare (trasformando la propria 3bet quasi in un bluff) poiché oppo con l’open raise + 4bet (considerando le sue stats) rappresenta da quella posizione un range di mani molto forte.
Hero decide così di flattare preflop, in modo da poter giocare in posizione sfruttando a proprio vantaggio l’aggressività post flop dell’avversario , testimoniato dalla sua quasi esasperata percentuale di flop cbet. Il flop presenta una sola over card, per cui, nonostante il K colpisca una parte del range di apertura di oppo, hero non aveva chiamato preflop con il piano di abbandonare immediatamente un board abbastanza dry e fa call alla standard cbet.
Al turn cade un 9h, oppo decide di continuare a puntare (22 euro su piatto di 36). Il ragionamento di hero qua non può che essere enormemente condizionato dalle informazioni che, nel tempo, ha raccolto su oppo. Il 9 non dovrebbe aver cambiato molto rispetto al flop, salvo che oppo abbia mani come K9 – raramente presenti nel suo range da quella posizione -, 99 o T9s, e oppo ha una chiara tendenze a pot controllare il turn in questi spot con le mani con un medio valore di showdown (mid-value) per cui quando punta turn il suo range è decisamente polarizzato verso mani fortissime, aria totale o semi-bluff. In particolare ci sono diverse broadway a cui si è aperto un gut shot e/o flush draw. Hero decide di chiamare ancora.
Sul river cade un 6d. Oppo decide di over bettare all in (125 euro su un piatto di 80). La size scelta da oppo conferma la lettura di hero poiché anche questa mossa viene in genere effettuata da questo giocatore (e più in generale da questa tipologia di giocatori) con mani fortissime, non sempre in verità perché oppo non di rado qua value betta 1/2 o 3/4 pot, e aria totale con i draw bucati che si erano aperti sul turn. La scelta di hero è di chiamare, in coerenza con il ragionamento effettuato sul turn, poiché non ha ricevute informazioni che cambiassero la sua lettura anzi vi ha trovato conferme! Questa la mano nel dettaglio:
Troverete sempre nella home e nel forum di PokerItaliaWeb la seconda ed ultima parte dell'articolo scritto dai coach della PokerItalia School lanciata da PIW in collaborazione con Gamerevolution.