La riuscita di un buon bluff dipende dalla capacità di rappresentare una mano e dall’abilità, a volte innata, nel raccontare una storia. Proviamo a capire meglio con l’aiuto dei coach della PokerItalia School, la scuola creata da PIW.
La riuscita di un buon bluff dipende dalla capacità di rappresentare una mano e dall’abilità, a volte innata, nel raccontare una storia. Proviamo a capire meglio con l’aiuto dei coach della PokerItalia School, la scuola creata da PIW.
La riuscita di un buon bluff dipende dalla capacità di rappresentare una mano e dall’abilità, a volte innata, nel raccontare una storia. Proviamo a capire meglio con l’aiuto dei coach della PokerItalia School, la scuola creata da PIW.
Se l’obiettivo è quello di portare a termine un ottimo bluff, le azioni nel corso della mano devono raccontare una storia coerente. A conferma di questo prendiamo spunto da un articolo, scritto per Two Plus Two Magazine, di Andrew Brokos:
“La maggior parte dei giocatori di poker sa come effettuare un bluff anche se in pratica non sempre agisce nel miglior modo possibile. In altre parole, dovrebbero avere almeno un’idea del tipo di mano che stanno cercando di far foldare al proprio avversario e del tipo di mano che stanno cercando di rappresentare. Meno noto, ma altrettando importante, è il corollario che scaturisce dalla tesi principale: se si desidera ottenere il massimo valore quando abbiamo una mano molto forte, dobbiamo valutare quale tipologia di mani inferiori alla nostra potrebbero pagarci e dobbiamo trovare il modo in cui rappresentare qualcosa che quella mano più debole ritiene di poter battere.
Voglio soffermarmi su questo punto ulteriormente con alcuni esempi estrapolati dal World Championship of Online Poker. I primi due esempi provengono entrambi dai tavoli finali del $300 Double Chance No-Limit Hold ‘em Tournament. In questi tornei vi è la possibilità di rebuy solo nelle prime ore; da quel momento in poi si gioca esattamente come qualsiasi altro torneo NLHE.
I Bui erano 3.000/6.000 con ante 750, ed eravamo 8-handed. Con 216K, ho rilanciato a 12K in early position con 87s. Il mio obiettivo primario qui è quello di rappresentare una mano forte, rilanciando in early position e, preferibilmente rubare i bui, ma allo stesso tempo i connettors hanno una certa capacità di gioco, se finirò per vedere il flop. Pensate ad esso come un semi-bluff.
Il cut-off, che copriva il mio stack, rilancia a 27K, e l’azione torna a me. Non pensavo che il suo range fosse particolarmente light, ma pensavo che avrebbe potuto avere carte broadway unpaired e, qualche volta, alcuni bluff e coppie alte, così ho chiamato nella consapevolezza di essere quasi sempre 4 a 1. Essere in grado hittare o stealare un flop, in occasioni come questa è uno dei motivi per tentare un furto in early position con dei suited connectors, ma non una mano junky come K3o. Il flop recita 7 di cuori 7 di picche e 5 di cuori. Checko, il mio avversario punta 26K in un pot di 70K e io chiamo. La sua puntata è piuttosto debole, quindi c’è una buona possibilità che abbia poi molto. Chiamando, spero di rappresentare una coppia bassa o A-High, lasciandogli la possibilità di bluffare nelle successive strade o di fargli fare una two pair che possa ritenere di battere il mio range.
Il turn è un T di picche. Checko ancora, lui betta 58K in un pot di 120K, e ho chiamato, lasciandomi dietro circa 100K. Speravo che a questo punto la mia mano fosse compatibile con una piccola coppia giocata in modo timido. Se avesse avuto una coppia alta, avrebbe spinto il river per valore, e se non avesse avuto una big pair, potevo ancora sperare che pescasse la sua carta al river o che tentasse di bluffare anche il river.
Non avrei potuto chiedere un river migliore: T di quadri. Questo potrebbe suonare strano, poichè adesso potrei essere battuto da un singolo T, ma non mi aspetto ch’egli lo abbia poi così spesso. Con doppia coppia sul board, ora posso pushare il river per rappresentare una piccola coppia che è stata counterfeited. Si adatta perfettamente con la storia che ho cercato di raccontare, e inoltre non mi aspetto che il mio avversario si suicidi in un 3-barrel bluff o che faccia thin value bet anche al river così spesso. Quindi, shovo i miei ultimi 100K nel piatto, e lui tanka un pò ‘prima di chiamare con AJ”.