Nelle prime battute di questo day3 ho avuto il piacere di parlare un po’ con Michele Limongi che mi ha raccontato come il suo torneo, al momento, è stato deciso principalmente da delle giocate particolari di un suo avversario.
Nelle prime battute di questo day3 ho avuto il piacere di parlare un po’ con Michele Limongi che mi ha raccontato come il suo torneo, al momento, è stato deciso principalmente da delle giocate particolari di un suo avversario.
Nelle prime battute di questo day3 ho avuto il piacere di parlare un po’ con Michele Limongi che mi ha raccontato come il suo torneo, al momento, è stato deciso principalmente da delle giocate particolari di un suo avversario.
Chi si è avvicinato al mondo del poker da poco o negli ultimi tempi, magari il nome di Michele Limongi suonerà nuovo. In realtà stiamo parlando di un veterano, conosciuto ed apprezzato dall’ambiente italiano e non, fin dai primi tempi. Tra l’altro Michele è uno dei pochissimi italiani che gioca a 360°, spesso lo si può trovare presente ai tornei di altre varianti e nei mixed games, soprattutto durante le WSOP.
Ero in giro tra i tavoli come al solito e sento qualcuno dire: “Giovanotto, giovanotto!” (ndr: colgo l’occasione ringraziarlo del complimento :D). Mi giro ed è Michele che mi chiede il nome e poi comincia a raccontarmi quanto gli è accaduto.
“Se non fosse per il giocatore che ho a destra, forse sarei già fuori da questo torneo. E’ arrivato al tavolo pieno, bisogna approfittarne e cogliere l’opportunità di giocargli contro.” Chiedo a Michele cosa è successo nello specifico e mi racconta due mani in particolare.
“Nella prima ho 33, lui apre ed io lo tribetto. Ho deciso di sfruttare contro di lui la posizione, cercando di tribettarlo quando è possibile. Lui flatta ed il flop è 578. Lui esce puntando e non credo lo faccia con un punto forte, tipo scala, e decido di appoggiarmi. Turn è un 5 che accoppia il board. Lui continua a puntare e tenendo sempre la linea precedente faccio call. River è un altro 5… e lui overbetta 40.000 su un piatto di 30.000. Non ci penso su due volte e chiamo, mostra K9… se avesse fatto una puntata minore al river ci avrei pensato un bel po’, la sua size mi ha tolto ogni dubbio.”
Nel mentre Michele continua a giocare, non ci sono mani particolari ed anche l’avversario sembra si sia tranquillizzato, quindi c’è il tempo per Limongi di raccontarmi l’altra mano sempre contro di lui: “Nella seconda mano contro di lui ho asso di cuori e X (non ricordo nello specifico), lui apre io lo tribetto e come al solito si appoggia. Il flop c’è una Donna e due carte di cuori e lui esce puntando ed io chiamo, turn altra carta di cuori e checkiamo entrambi. River 8 di cuori e di nuovo overbetta, il board con questa carta è accoppiato, e nonostante il flush nuts penso che non ha molto senso rilanciare, visto che il piatto è già buono, e decido di fare solo call. Lui mostra asso fiori e 7 cuori, in pratica sono stato sempre avanti nella mano ed ha fatto tutto lui!”
Finisce Michele con una panoramica del tavolo: “Il resto del tavolo sembra abbastanza normale, ora la speranza che non siano gli altri a toglierle a lui.” Un freecoaching vero e proprio per me, per il quale posso solo ringraziarlo. Lascio Michele al suo gioco e mi allontano pensando che alla fine una della parti migliori, del fare il blogger in questi anni, è proprio questa.
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