Gioco online, in vendita 120 nuove concessioni. La gara si chiude il 19 marzo, ma non era meglio prima lanciare la liquidità?

Finalmente è partito il bando che mette in gara 120 nuove licenze per il gioco online. Una notizia che in tanti aspettavano così come il lancio della liquidità condivisa, per il poker online, che invece resta ancora in stand by.

Finalmente è partito il bando che mette in gara 120 nuove licenze per il gioco online. Una notizia che in tanti aspettavano così come il lancio della liquidità condivisa, per il poker online, che invece resta ancora in stand by.

Sono state messe in vendita, fino al 19 marzo 2018, ben 120 nuove concessioni per il gioco online. Le licenze costeranno 200.000 euro ciascuna e avranno una durata triennale. Adesso si aspettano tutti quegli operatori esteri interessati, e che non hanno ancora una concessione italiana, che potrebbero essere incentivati da un’offerta che tra qualche mese potrebbe diventare anche più attraente grazie alla liquidità condivisa per il poker online.

Intanto sull’argomento è intervenuto Moreno Marasco, presidente dell’associazione LOGiCO, che agli amici di Gioconews ha dichiarato:

Lo aspettavamo da due anni e non possiamo che esprimere soddisfazione per la pubblicazione del bando di gara del gaming online che coincide anche con la scadenza dell’attuale esecutivo. Finalmente l’offerta è attraente per gli operatori esteri anche se dispiace che non siano state portate a compimento tutte quelle iniziative che avrebbero potuto favorire il business development e gli investimenti da parte di operatori esteri che sono ancora senza concessione.

Ovviamente Marasco si riferisce anche alla liquidità condivisa, che se lanciata come da programma avrebbe potuto richiamare molti più operatori:

Al momento più che di liquidità internazionale parlerei di regionale, forse condominiale! Come già detto era un capitolo che andava chiuso prima della pubblicazione del bando ma non è stato possibile. I tempi di una possibile unione dell’Italia al mercato franco-spagnolo non li conosciamo. Se qualcuno parla del quarto quarter probabilmente si riferisce al fatto che in quei mesi potremmo riaprire i discorsi in merito a questo tema che è stato male interpretato.

Limitando la liquidità al solo tournament si avrebbero dei benefici relativamente al tracciamento delle giocate e al rilevamento delle frodi e delle collusion. La politica probabilmente è stata male informata in merito e sarà compito degli stakeholders colmare questo gap. Dobbiamo convincere la politica della bontà dell’iniziativa.

Quando la liquidità condivisa per l'Italia?
Quando la liquidità condivisa per l’Italia?

Adesso non resta che aspettare le prossime elezioni e sperare nel buon senso di chi le vincerà:

Per questo credo che si inizierà a riprendere il discorso entro fine 2018. Dobbiamo capire che senza l’Italia questo progetto non ha granché senso. Pensavamo che il nostro Paese sarebbe arrivato tardi per motivi tecnici ma non pensavo ad un intervento così importante della politica. L’orientamento politico del nuovo governo, poi, sarà determinante su questo tema.” 

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