Poker Editoriale: liquidità condivisa? ma siamo sicuri che i poker network in Italia siano favorevoli?

Si parla tanto e molte volte a sproposito di liquidità condivisa nel poker online, tra nazioni che hanno seguito la via maestra dell’Italia per quel che concerne la possibilità di offrire gioco d’azzardo solo con una licenza nazionale. Ma siamo veramente convinti che i poker network che attualmente operano in Italia siano favorevoli?

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Si parla tanto e molte volte a sproposito di liquidità condivisa nel poker online, tra nazioni che hanno seguito la via maestra dell’Italia per quel che concerne la possibilità di offrire gioco d’azzardo solo con una licenza nazionale. Ma siamo veramente convinti che i poker network che attualmente operano in Italia siano favorevoli?

Il poker online è stato concepito diversi anni addietro, come un gioco che si poteva giocare su piattaforme.com, prive di tassazione tra i giocatori di tutto il modo, una sola piattaforma o poker network, ospitava giocatori di poker provenienti da ogni angolo del pianeta e questo faceva si che il gioco era disponibile 24 su 24 (visto i vari fusi orari) e i tornei raggiungevano garantiti enormi.

Poi in Europa e sopratutto in Italia, si è deciso di intervenire e tassare il gioco del poker online (direi giustamente) ma si è optato per una liquidità nazionale, che ha difatto escluso la possibilità per i poker players italiani di poter sfidare con i giocatori di altre nazioni, e se all’inizio questo “protezionismo” è stato favorevole per lo sviluppo del poker.it, nel corso degli anni questa “rete di protezione” ha strangolato il gioco e ha reso il poker online uno dei pochi giochi online in decrescita continua da diversi anni.

Altre nazioni nel corso degli anni hanno seguito l’esempio italiano, la Francia, la Spagna e da poco anche il Portogallo hanno regolamentato il proprio mercato online, ma tutti i legislatori si stanno accorgendo che senza una liquidità condivisa molti giochi tra cui il poker online difficilmente potranno risollevarsi.

Aprire il mercato del poker online ad una liquidità condivisa?

Aprire il mercato del poker online ad una liquidità condivisa?

Per cercare di trovare una soluzione, si discute da tempo di una possibilie liquidità nazionale, che per iniziare veda collegate Italia, Francia, Spagna e Portogallo e in un secondo momento possa accogliere tutte le nazioni che seguiranno la via intrapresa da questo gruppo di quattro nazioni europee.

Ma la domanda che mi pongo e a cui cercherò di dare una spiegazione è la seguente:” liquidità condivisa? ma siamo sicuri che i poker network in Italia siano favorevoli?

A questa domanda ci sono tre possibili risposte, la prima è sicuramente positiva, per quanto riguarda la più grande poker room al mondo, ovvero Pokerstars, che è forse la sola sala da poker pronta per questa possibile liquidità condivisa, essendo presente in tutti e quattro i mercati e sopratutto leader incontrastata in Spagna, Portogallo ed Italia. La liquidità condivisa consentirebbe alla poker room della picca di allargare e di molto la sua quota mercato, offerndo al giocatore tornei sempre più importanti e sopratutto aumenterebbe di molto il traffico (calcoliamo che si unirebbere 4 mercati in una sola sala).

Risposta assolutamente negativa per quasi tutti gli altri poker network presenti in Italia. People’s poker è un poker network solo italiano e al momento non avrebbe nessun giovamento con una possibilie liquidità condivisa (almeno che non intenda investire negli altri mercati), stesso discorso al momento per Lottomatica, orientata solo sul mercato italiano.

Potrebbero essere in parte favorevoli i poker network I-poker e Party Poker ( Bwin-Gioco Digitale) che hanno sicuramente un respiro più internazionale e sono presenti anche in Francia, Spagna e Portogallo ma con quote molto basse di mercato e potrebbero però risentire favorevolmente della nascita di una liquidità condivisa, ma in parte potrebbero essere anche sfavorevoli, perchè la nascita di una liquidità condivisa potrebbe erodore quote di mercato in Italia.

E tu cosa nei pensi? sei favorevole alla nascita di un mercato condiviso tra Italia, Francia, Spagna e Portogallo, o sei contrario?

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