Siamo in tempo di crisi e il Governo Monti cerca di reperire denaro lì dove è possibile. Il settore dei giochi è da sempre fonte di introiti per le casse dello Stato. Sono in arrivo nuove manovre che aumenteranno le tasse nei giochi, tra i quali anche il poker online.
Il Governo Monti ha bisogno di fare soldi e pare che nel mirino ci sia il settore dei giochi. Mira a racimolare circa 500 milioni di euro il Premier del governo tecnico e il mezzo per farlo è colpire i giocatori. Si discuterà già a partire da oggi infatti, un decreto fiscale mirato ad inasprire le sanzioni per tutti coloro che utilizzeranno le sale da gioco non legali per lo Stato italiano. Sale che comprendono le scommesse online ma anche il poker online ed i giochi da casinò. Grazie alle nuove norme sulla tracciabilità dei conti correnti contenute nella scorsa manovra estiva, che impongono a istituti di credito e operatori finanziari di segnalare le operazioni verso compagnie di gioco non autorizzate, i movimenti economici dei giocatori sono facilmente reperibili. Per tanto passibili di sanzioni se rivolti verso siti di gioco non autorizzati.
Verrà colpito addirittura chi si limita a solo versare denaro ai suddetti siti, con sanzioni che saranno 20 volte la somma depositata. Quindi se un giocatore volesse provare a fare un torneo di poker online su un sito straniero, versando €100 si ritroverebbe a doverne pagare €2.000 di multa. Penalizzate anche le agenzie non legali e per chi pubblicizza marchi non in regola con le norme italiani in materia di giochi.
Ma molti giocatori, di poker online come di scommesse o giochi da casinò, hanno ormai da tempo abbandonato i siti esteri per frequentare quelli con regolare licenza AAMS. Purtroppo le brutte notizie arrivano anche per loro. Anche se non si sa ancora bene in che misura. Infatti nel nuovo decreto fiscale ci sarà spazio per un aumento dell'aliquota della somma da versare allo stato sul totale della raccolta. Attualmente il prelievo sulle giocate, rivolgendoci sempre al poker online, materia a noi più cara e interessante, viene effettuato sul cosiddetto margine, ovvero sulla quota di raccolta che resta al concessionario una volta pagate le vincite, ed è in media del 17%. Inizialmente fissata al 20% si è poi assottigliata leggermente, adeguandosi alla tipologia di torneo e dall'importo dello stesso. Ora questa aliquota dovrebbe subire una variazione verso l'alto, arrivando quasi a raddoppiarsi. Una variazione che potrebbe ricadere anche sui giocatori in percentuale, con conseguente aumento della quota di fee per tornei e sit'n'go, oltre che per il poker cash game. Ulteriori variazioni che porterà il nuovo decreto finanziario riguardano le videlottery e le newslot, con aumento dell'aliquota che nel 2013 dovrebbe superare il 13%, fino a sfiorare il 14% nel 2015.
Lacrime e sangue quindi per gli italiani, anche per i giocatori che dovranno evitare assolutamente le poker room, ed i vari siti di gioco, estere, o non con regolare licenza AAMS, per non incappare in multe salatissime. L'obiettivo è quello di incrementare il volume di gioco dei siti nostrani e, in talmodo, aumentare gli introiti per le casse statali.