Seconda parte dell'articolo scritto dal grande Andrea 'OmgJoker' Carini sul mondo dei tornei di poker live. Il pro del team Sisal Poker continua il racconto su uno dei suoi ultimi impegni, la fantastica tappa sanremese del circuito Italian Poker tour.
Punto sul poker live sperando che la dea bendata mi aiuti – 2a Parte
Con uno stack di tutto rispetto, nel livello successivo, apro con 99 chiama il bottone e Salvatore Bonavena decide di metterle tutte dentro, a questo punto la parola torna a me e dopo le seguenti riflessioni decido di chiamare il suo all in:
- può essere una mossa di squeeze, anche se Salvatore non tende ad avere mosse del genere se non con una mano legittima;
- l'all in mi prenderebbe circa 2/5 dello stack e rimarrei ancora dentro quasi in media;
- il range di repush in quel caso lo metto su AQ+ e 55+ avendo Bonavena circa 20bui e il bisogno di fare chips;
- ho della dead money generata dal call del bottone;
- ma soprattutto era la terza mano di fila che aprivo e stavo in generale aprendo molto quindi difficilmente gli avversari mi assegnano una mano forte come 99.
Queste erano le idee principali che mi sono venute sul momento e il call mi ha dato ragione vedendo l'AK di Salvatore; purtroppo perdo il coin flip e mi trovo a dover rincorrere ancora. Qualche mano dopo arriva sulla mia sinistra Riccardo D'Errico, forte giocatore online di poker cash game, e capisco subito che mi potrà dare parecchi problemi; infatti poco dopo ci giochiamo un coin flip dove io mostro 10-10 e lui QJ, questa volta vinco io e ritorno sopra media con 400mila chips.
Ma dopo qualche piccolo piatto perso arrivo a giocare questa mano con 250mila chips: apre Marco Della Tommasina da UTG a 22mila, da small blind con JJ tribetto a 65mila e trovo l'all in immediato del Big Blind. Folda l'UTG e la difficile decisione arriva a me..mi prendo più di un minuto per decidere ma soprattutto per notare le reazioni del mio avversario:
- avendone messe 65mila nel piatto mi sono quasi committatto alla situazione e l'avversario lo sà;
- matematicamente parlando, dovrei chiamare 180mila per un pot finale di 550mila chips quindi dovrei stare almeno al 32% per rendere il call proficuo;
- il range che dò a oppo è QQ o AK.
Perchè dò un range così ristretto a oppo? Avendo fatto all in immediato(neanke un secondo) dopo il mio raise, l'avversario aveva già in mente quella mossa. Ma l'avversario non farebbe all in con KK-AA perchè cercherebbe di prendere valore dalla mano, quindi li escludo sempre. A questo punto c'è da capire se oppo ha QQ più del 66% delle volte e da cosa lo capisco?
Dal suo atteggiamento in quel minuto di pausa per la decisione… i tells dell'opponent erano chiaramente di agitazione e di non sicurezza/paura… atteggiamenti che si hanno solo con AK… con QQ non li avrebbe perchè capisce che non ho AA-KK-AK dato che stavo pensando alla decisione da prendere. Quindi chiamo e perdo il coin flip finale contro AK dell'avversario con un bruttissimo asso al river!! Amarezza, amarezza…tanta amarezza! Ma si sà, nei tornei spesso è tutta questione di coin flip: testa o croce?!