Il WPT di Venezia 2012 poteva essere l’occasione giusta per centrare quell’ITM sfiorato, per solo 5 posizioni, all’IPT di Sanremo disputato pochi giorni prima. Eppure neanche nella città lagunare Niccolò Caramatti è riuscito a portare a casa un risultato.
Purtroppo per la seconda volta l’appuntamento con la vittoria, o quanto meno con un risultato importante, è rimandato. La sua avventura al WPT di Venezia è durata fino al Day2, fino a quando per l’ennesima volta il cammino di Niccolò Caramatti non ha incrociato la strada con la sfortuna. Un peccato perché al Day1 aveva mostrato grandi giocate e sembrava essere in forma, pronto a colpire. Purtroppo non è andata così e forse l’unica cos che può recriminarsi e di aver scelto di giocare il torneo in modalità aggressive, mentre si era ripromesso quest’anno di giocare più tight, proprio perché il suo obbiettivo del 2012 è vincere.
Tuttavia, nonostante l’eliminazione, Niccolò Caramatti ha comunque messo a segno colpi di gran classe al tavolo, come quest’ultimo che stesso lui ha voluto commentare in una delle sue pillole per il suo personale blog su Sisal: Dario Nittolo apre standard da early e sia Caramatti in mid-position che Rupert Elder dal BB chiamano. Il flop esce J-Q-8 tutto di cuori. Esce puntando Caramatti con la sua doppia e trova però il call di entrambi i giocatori. Turn 5 di fiori e di nuovo è Niccolò ad uscire puntando, circa ¾ del piatto. Di nuovo entrambi decidono per il call. River 5 di cuori che chiude un possibile progetto di colore semmai non fosse stato già chiuso. Nittolo checka e Caramatti a questo punto sa di non avere più la mano migliore, o di non averla mai avuta, quindi decide di spingere tutto dentro, trasformando la sua mano in un bluff, con il chiaro intento di far passare un colore o una scala o un tris. Detto, fatto, Nittolo passa e mostra l’asso di cuori, mentre Elder passa ma non mostra. Una mano giocata alla perfezione.
Il Day2, invece, è andato maluccio. Il gioco aggressive gli fa perdere una gran bel piatto che lo proietta sotto average. Un bluff di troppo che come al solito poi verrà punito dalla sfortuna poche mani più tardi, quando si ritrova a chiudere un colore al flop vs un colore superiore. L’appuntamento quindi con la vittoria è stato rimandato ancora una volta dalla signora Dea Bendata.