Durante l’audizione dei rappresentanti dei Monopoli di Stato, tenutasi ieri pomeriggio presso la Commissione Affari sociali della Camera, s’è discusso nuovamente sui problemi legati alla dipendenza da gioco d’azzardo.
Durante l’audizione dei rappresentanti dei Monopoli di Stato, tenutasi ieri pomeriggio presso la Commissione Affari sociali della Camera, s’è discusso nuovamente sui problemi legati alla dipendenza da gioco d’azzardo.
Durante l’audizione dei rappresentanti dei Monopoli di Stato, tenutasi ieri pomeriggio presso la Commissione Affari sociali della Camera, s’è discusso nuovamente sui problemi legati alla dipendenza da gioco d’azzardo.
In particolare s’è toccato il tema pubblicità. Qui è intervenuto il direttore per i giochi di AAMS, Antonio Tagliaferri, il quale ha esordito col dire: “I Monopoli, a legislazione vigente, non hanno poteri d’intervento diretto, né di tipo censorio né di carattere sanzionatorio, sulla pubblicità dei prodotti da gioco. Eventuali modifiche legislative concernenti il comparto non rientrano nella competenza di AAMS e dovrebbero, comunque, essere attentamente ponderate, in quanto un divieto generalizzato di pubblicità, come avviene per esempio per il settore dei tabacchi, potrebbe essere considerato lesivo della libertà d’imprese dalle aziende del settore”.
Secondo Tagliaferri, dunque, la pubblicità sui giochi è molto utile al consumatore, in quanto gli consente di poter distinguere le offerte legali da quelle illegali. Inoltre, risulta utile anche per le aziende che operano legalmente nel settore, le aiuta a farsi conoscere nel mercato dei giochi legali, a differenza degli operatori illegali che fanno tutto di nascosto.
Ovviamente la pubblicità deve essere fatta con criterio e non essere ingannevole, promettendo vincite facili e illudendo il cliente di poter risolvere tutti i suoi problemi attraverso il gioco. Insomma, pubblicità sì ma con criterio, avvisando i clienti dei potenziali rischi connessi al gioco. Non bisogna dunque proibire alle poker room di pubblicizzarsi, ma solamente dare loro una linea guida, una sorte di codice di autoregolamentazione pubblicitaria. A tale proposito Tagliaferri termina col dire: “E’ intenzione di AAMS, sentite anche le associazioni maggiormente rappresentative, farsi promotrice di una sorta di codice di autoregolamentazione pubblicitaria da parte dei concessionari, al fine di raccomandare loro una condotta basata sui canoni dell’ordinaria diligenza e sui principi della correttezza, della trasparenza e della buona fede fornendo ai consumatori informazioni esatte e complete circa le modalità di gioco e le probabilità di vincita”.