Nell’ultima “Pillola” partorita da Niccolò Caramatti, pro del Team Sisal, si parlerà ovviamente del caso Full Tilt, acquistata da PokerStars.com. Un avvenimento che cambierà senza ombra di dubbio in positivo il mondo del poker online internazionale.
Nell’ultima “Pillola” partorita da Niccolò Caramatti, pro del Team Sisal, si parlerà ovviamente del caso Full Tilt, acquistata da PokerStars.com. Un avvenimento che cambierà senza ombra di dubbio in positivo il mondo del poker online internazionale.
Nell’ultima “Pillola” partorita da Niccolò Caramatti, pro del Team Sisal, si parlerà ovviamente del caso Full Tilt, acquistata da PokerStars.com. Un avvenimento che cambierà senza ombra di dubbio in positivo il mondo del poker online internazionale.
C’è voluto però più di un anno per sbrogliare il nodo Full Tilt Poker e c’è voluto l’intervento della poker room PokerStars.com per poter finalmente far risorgere dalle ceneri la Red Room irlandese, chiusa lo scorso Aprile 2011 quando scoppiò lo scandalo Black Friday, vero e proprio terremoto che portò alla chiusura di tutte le principali poker room mondiali sul suolo statunitense, come ad esempio anche Absolute e Ultimate bet. L’unica, tra le tante poker room coinvolte, a cavarsela con solo una pesante multa inferta dal Dipartimento di Giustizia fu appunto PokerStars.com, ora salvatori della loro ex rivale numero uno Full Tilt. Una notizia che in molti aspettavamo dal magnante francese Bernard Tapie, per circa un anno dietro l’affare Full Tilt Poker, sfumato poi all’ultimo secondo perché non riuscì mai a trovare un accordo reale con il DoJ americano, che stanco delle proposte offerte dall’ex presidente della squadra di calcio del Marseille, a inizio 2012, decise di chiudere ogni trattativa con il Gruppo Tapie.
Nella trattativa si è così inserita PokerStars, che in breve tempo è riuscita ad acquistare la Red Room irlandese, chiudendo finalmente l’accordo con il Dipartimento di Giustizia americano. DoJ che ha accettato la proposta di PokerStars.com poiché questi hanno assicurato di ripagare tutti i giocatori di Full Tilt. Bisogna dunque ringraziare non solo PS.com bensì anche il Dipartimento di Giustizia americano che finalmente ha trovato un accordo che soddisfacesse i suoi canoni. Una notizia grandiosa che nessuno si aspettava più, lo stesso Niccolò Caramatti era convinto che Full Tilt non sarebbe mai ritornato alla luce e con lei tutti gli account dei suoi correntisti.
Ovviamente PokerStars, come spiega Niccolò Caramatti, ha agito sempre per aver dei suoi tornaconti personali e non solo per il bene del poker online. In primis, grazie a tale accordo raggiunto con il Dipartimento di Giustizia, la poker room numero uno al mondo si è assicurata la possibilità di poter ritornare operativa negli USA una volta che il poker online sarà legalizzato nuovamente negli Stati Uniti d’America. Detto questo ci sarà poi il nodo .it da sciogliere, di come i giocatori italiani potranno ritirare i propri soldi, dato che ci sarà sicuramente una problematica fiscale dato che tali soldi provengono dall’estero. Ovviamente PokerStars.it e Aams saranno già a lavoro per questo ma ci vorrà un po’ più di tempo senza dubbio. Niccolò Caramatti termina poi la sua pillola con i suoi consigli culinari, parlando questa volta di Sushi… Buona Visione!
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