Flavio Ferrari Zumbini, come sappiamo, si diletta spesso a scrivere di poker e in un interessante articolo ci parla in particolare dell'online e della sicurezza: con degli abili paragoni spiega perchè bisogna mettere da parte i vecchi pregiudizi.
Flavio Ferrari Zumbini, come sappiamo, si diletta spesso a scrivere di poker e in un interessante articolo ci parla in particolare dell'online e della sicurezza: con degli abili paragoni spiega perchè bisogna mettere da parte i vecchi pregiudizi.
Flavio Ferrari Zumbini, come sappiamo, si diletta spesso a scrivere di poker e in un interessante articolo ci parla in particolare dell'online e della sicurezza: con degli abili paragoni spiega perchè bisogna mettere da parte i vecchi pregiudizi.
Flavio Ferrari Zumbini non è solo uno dei giocatori italiani di poker più conosciuti, ma anche un ottimo “comunicatore” che scrive spesso riguardo al nostro amato gioco. Il pro di Glaming in questi giorni ha pubblicato su Panorama un articolo che parla di poker online e sicurezza, combattendo i classici pregiudizi a riguardo. Secondo Zumbini, ancora tanti giocatori non giocano online, nonostante il grande successo del poker, perchè non si fidano. Zumbini divide in tre categorie le accuse di questi giocatori scettici: quelle contro la tecnologia dell'online, quelle contro la poker room e quelle contro gli altri giocatori.
La prima categoria riguarda coloro che di fatto non si fidano della sicurezza nel web, ma è facile smontare questi dubbi. Scrive Zumbini: “ Le Poker Rooms si avvalgono dei sistemi tecnologici più sofisticati presenti sul mercato. Nutrire uno scetticismo di questo tipo equivale al rifiutarsi di adoperare un conto corrente online oppure avere dei dubbi sulla sicurezza di una carta di credito. La tecnologia ci protegge, non è un fattore di rischio. Nel peggiore dei casi, le truffe possono essere identificate e rese inoffensive nel giro di pochi minuti così come in ogni altro settore“.
Per quanto riguarda la sfiducia verso le Poker Rooms, per capirla bisogna ricordarsi la natura del poker: in origine era associato al malaffare e il vecchio cartaio ora è di fatto proprio la room. Ma il mondo cambia e le varie rooms non hanno nessun interesse a truccare il regolare svolgimento del gioco. L'algoritmo che regola la ditribuzione delle carte è certificato e il guadagno per una room non dipende da chi vince al tavolo. Il giocatore però è presuntuoso, secondo Zumbini, e non vuole ammettere di aver perso perchè ha giocato male. Qui il paragone è perfettamente calzante con i tifosi di calcio che se la prendono inutilmente con il povero arbitro, che spesso non ha nessuna colpa. I software invece non sbagliano mai!
Il terzo problema, quello degli avversari “bari”, è più serio. La presenza dei “bot” è uno scenario certamente più realistico, anche se le rooms sono in grado di individuare immediatamente situazioni sospette e i giocatori stessi sono pronti a segnalare eventuali irregolarità. Possiamo stare tranquilli fondamentalmente perchè questo modo di imbrogliare non è profittevole per chi lo elabora: “Di fatto è tale e tanto l’impegno richiesto e soprattutto l’abilità necessaria, che coloro i quali sarebbero in grado di farlo, hanno maggiore utile nel giocare regolarmente“. Insomma, viva il poker online, sicuro e trasparente!