Poker cash game online Italia: calano spesa e raccolta

Le cifre sono migliori rispetto a quelle fatte registrare nel mese di dicembre, ma nettamente peggiori nel confronto con lo stesso periodo di un anno fa. PokerStars perde qualcosa, ma rimane saldamente la poker room numero uno.

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Le cifre sono migliori rispetto a quelle fatte registrare nel mese di dicembre, ma nettamente peggiori nel confronto con lo stesso periodo di un anno fa. PokerStars perde qualcosa, ma rimane saldamente la poker room numero uno.

 

Non sono certo notizie confortanti quelle che arrivano dall'analisi del poker cash game in Italia. Vero, gennaio ha visto una risalita di spesa e raccolta rispetto a dicembre, ma la situazione è letteralmente precipitata da un anno a questa parte. PokerStars continua imperterrita a fare la parte del leone, mentre restano sul podio degli operatori anche Lottomatica e Microgame.

A gennaio, gli italiani hanno speso un totale di 15,4 milioni di euro, circa 600.000 euro in più rispetto al mese precedente. La raccolta, invece, si è assestata attorno ai 620 milioni di euro. Nel 2012, tuttavia, il mese di gennaio fece registrare una spesa di ben 24,6 milioni di euro, quasi dieci in più di quest'anno: nei confronti del 2012, il primo mese del 2013 ha perso qualcosa come il 37,4%.

Ormai non fa più notizia, ma in questo calo globale PokerStars non si schioda dalla prima posizione nella 'classifica' degli operatori. Il poker cash game online ha fruttato alla poker room della picca 218,3 milioni di euro, pari al 35,2% delle quote di mercato. Secondo e terzo posto per Lottomatica (79,7 milioni, 12,9%) e Microgame (74 milioni e 11,9%). Il più diretto inseguitore, al quarto posto, è il gruppo Bwin/Gioco Digitale, con 58,5 milioni e il 9,4% della raccolta. Snai con 34,6 milioni di euro e il 5,6% delle quote di mercato si piazza al quinto posto, seguito da Sisal con il 4% e 24,7 milioni di euro. Quindi troviamo COGETECH S.P.A, che con il 3,6% e 22,6 milioni di euro è il settimo operatore italiano.

Si confermano dunque le sensazioni degli ultimi mesi, che hanno visto il poker cash game in netta difficoltà, mentre bene o male il segmento del poker a torneo continua a tenere duro. L'andazzo però è tutt'altro che incoraggiante e rischia di diventare piuttosto pericoloso. Probabilmente l'AAMS farebbe bene ad accelerare i contatti con gli organi equivalenti europei, per dare finalmente vita alla liquidità comune.

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