Arriva da Genova la notizia dell'apertura di una nuova sala slot, chiamata erroneamente “casinò” da uno dei quotidiani più importanti d'Italia, da 500 metri quadri. Continua a salire il numero delle sale slot nel nostro paese, ma ancora il poker live è tabù per tutti.
Sta facendo molto discutere l'apertura di una nuova sala slot a Pegli, quartiere residenziale situato alla periferia occidentale di Genova. La situazione è problematica perché, come racconta Giulia Destefanis su genova.repubblica.it, questa è la quinta sala che ha aperto i battenti nel centro della città. La notizia dell'apertura ha indignato un po' tutti, compresa la Comunità di Don Gallo che per l'occasione ha organizzato un sit-in di protesta.
Lo sdegno della giornalista poi sale ulteriormente quando si scopre che la nuova sala slot, definita in più di un'occasione “casinò” (anche se non si sa bene il perché), ha aperto i battenti davanti ad un circolo di poker live: “Ma quella che fa più discutere è Slot House, il “casinò” più grande di Genova, quasi 500 metri quadri di luci, gettoni e moquette che hanno rimpiazzato l'ex pizzeria Bailamme sul lungomare, davanti – manco a dirlo – a un altro circolo di poker texano”.
Che c'entra ora il poker live? Perché accostare una cosa legale (sala slot) con una non legale (circolo di poker texano)? Che Giulia Destefanis volesse trovare un pretesto per mettere in cattiva luce anche il poker live?
La domanda che avrebbe dovuto porsi la giornalista, semmai, è la seguente: perché lo stato continua a puntare sulle sale slot, mentre, nonostante le tante promesse di questi anni, non ha ancora fatto nulla per approvare un regolamento per poker live fuori dai (veri) casinò? Il poker, che nonostante quello che si pensa è un gioco di abilità e non di sola fortuna.
Ormai le slot machines, sparse su tutto il suolo italiano, sono 500.000, ma quando si parla di soldi facili, lo stato è pronto a mettere da parte l'etica. Un po' come ha fatto il padrone dello stabile in cui è sorta la sala in questione: “Dopo il fallimento della pizzeria Bailamme è rimasto chiuso per due anni, non riuscivo a affittarlo. Poi si sono presentati loro (società Toys, ndr) offrendo la cifra che chiedevo. Fosse stato un ristoratore avrei preferito, ma in tempo di crisi…”
Già, in tempo di crisi… Ah dimenticavo: per l'inaugurazione c'era una madrina d'eccezione, Nicole Minetti.
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