Poker online: nuove tasse o taglio, ecco le nuove ‘idee’ della politica
Fanno discutere le dichiarazioni rilasciate alla stampa da Raffaele Bonanni e Ignazio Messina. Il segretario della Cisl ha chiesto di portare le tasse sul poker online al 30%, il rappresentante dell’Italia dei Valori ha invece proposto di tagliare definitivamente il gioco.
Home » Poker Live » Poker Italia » Poker online: nuove tasse o taglio, ecco le nuove ‘idee’ della politica
Fanno discutere le dichiarazioni rilasciate alla stampa da Raffaele Bonanni e Ignazio Messina. Il segretario della Cisl ha chiesto di portare le tasse sul poker online al 30%, il rappresentante dell’Italia dei Valori ha invece proposto di tagliare definitivamente il gioco.
L’attacco al poker onlinesembra essere diventato oramai uno sport nazionale. Sono di un paio di giorni fa le ultime dichiarazioni, per lo meno discutibili, rilasciate ad alcune testate giornalistiche da parte del segretario della Cisl Raffaele Bonanni, che senza mezzi termini ha proposto di puntare sul gioco per aumentare gli introiti dello stato: “Bisognerebbe far pagare le tasse ad altri, ad esempio il gioco d’azzardo equivale per fatturato a 100 miliardi l’anno, il poker online paga solamente lo 0,40% di tasse. Se lo portassero al 30% sarebbe un’entrata di più di 15 miliardi”.
Per dar voce a questa nuova idea, la Cisl è pronta anche ad indire uno sciopero nazionale con l’intento di “scuotere questo muro di gomma, la politica infatti non vuole tagliare le spese. Le questioni essenziali sono quelle delle tasse ma anche della cassa integrazione. Non si possono lasciare per strada le famiglie che quindi non avrebbero né persone che lavorano, né redditi“.
Quindi… servono soldi? Che problema c’è, prendiamoli dal poker online, che tra l’altro non gode certamente di ottima salute visto gli ultimi dati della raccolta di ottobre. Ma non finisce qui, a rincarare la dose è l’Italia dei Valori che attraverso Ignazio Messina, suo segretario nazionale, ha appena proposto di eliminare il problema alla radice, tagliando definitivamente il poker ed il gioco online in generale:
“Prendiamo atto con soddisfazione che anche il segretario della Cisl si è accorto che in Italia esiste il problema del gioco d’azzardo. Vogliamo ricordare a Raffaele Bonanni che noi dell’Italia dei Valori stiamo raccogliendo in tutta Italia le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che ha l’obiettivo di abolire il gioco. Piuttosto che alzare le tasse sul poker online, crediamo sia meglio risolvere il problema alla radice eliminando la figura dello Stato biscazziere“.
La domanda nasce spontanea, ma eliminando l’offerta targata made in Italy i players smetterebbero di giocare oppure si butterebbero nuovamente sui siti esteri che ovviamente tornerebbero in auge senza pagare nessuna tassa allo stato italiano? Inoltre perchè proporre queste soluzioni adesso e dove erano tutti quando il poker online è diventato legale per tutelare le vittime del terremoto in Abruzzo? Tanti interrogativi, nessuna risposta!