Gioco legale: divieto di pubblicità e tessera sanitaria nel Ddl sul gioco patologico

E’ stato approvato dalla Commissione Affari sociali della Camera il nuovo decreto sul gioco patologico che propone otto nuove proposte di legge sul tema. Tra queste fanno discutere il divieto assoluto di fare pubblicità e la tessera sanitaria.

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E’ stato approvato dalla Commissione Affari sociali della Camera il nuovo decreto sul gioco patologico che propone otto nuove proposte di legge sul tema. Tra queste fanno discutere il divieto assoluto di fare pubblicità e la tessera sanitaria.

 

Sembra un controsenso, ma dopo aver spinto in tutti i modi sia il gioco online che live, va avanti l’iter burocratico per rendere legge il Ddl sul gioco patologico. Otto in tutto le proposte comprese nel decreto, le più importanti riguardano l’introduzione di sanzioni più severe contro il gioco minorile, il divieto di fare pubblicità al gioco su tutto il territorio nazionale, l’introduzione di una tessera sanitaria per giocare ed infine l’aggiunta di una distanza minima delle sale gioco di ben 300 metri dai cosiddetti luoghi sensibili.  

Insomma nuove proposte che se da un lato dovrebbero limitare in qualche modo il gioco patologico da un altro potrebbero dare una pesante spinta in basso a tutti coloro che hanno investito e tanto sul mondo del gambling italiano. Va detto comunque che questa non è ancora una legge e che il testo, ovviamente, sarà soggetto a tanti cambiamenti durante l’iter che si prevede ancora lungo e combattuto.

Tessera sanitaria per chi vuole giocare?Lo conferma anche la relatrice della Commissione Paola Binetti: “Non si tratta assolutamente di un testo definitivo. Nelle prossime settimane verrà stabilito il termine per la presentazione di eventuali emendamenti“. Intanto sono state già stabilite le sanzioni per chi violerà il divieto di pubblicità su territorio nazionale del cosidetto gioco d’azzardo: dai 5.000 ai 50.000 euro per i trasgessori.

Davvero problematico anche il testo sulla distanza di ‘sicurezza’ delle nuove sale gioco: “l’esercizio delle nuove sale in cui si esercita come attività principale l’offerta di scommesse deve essere vietato ad una distanza inferiore ai 300 metri da scuole, strutture ospedaliere, luoghi di culto e caserme e di 100 metri da banche e uffici postali“.

Il problema resta comunque quello della pubblicità che per questo tipo di attività commerciale è un aspetto primario. La speranza è che questa legge, prima di essere applicata, venga modificata e che ci si renda conto che sicuramente prevenire patologie legate al gioco è assolutamente importante ed indispensabile, ma è altresì fondamentale valutare attentamente quanto il gioco sia ormai una pedina importante per le casse dello stato italiano.

Una legge così proibitiva del resto servirebbe soltanto a provocare grossi e ingenti danni a chi ha dedicato soldi e tempo a questo particolare settore.

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