Finito un anno si tirano le somme. Il 2013 è stato un anno controverso per il poker italiano, sia per il poker online che per quello live. Lo specchio di tutto ciò sono state le WSOP, dove gli italiani non hanno brillato, tranne alcune eccezioni, per oltre un mese per poi recuperare nel Main Event.
10 all’Italian Poker Open: un torneo dal relativamente basso buy-in che ha riscosso, e sta riscuotendo, sempre più successo. Nell’aprile del 2013 l’IPO da €1 milione garantito ha fatto registrare l’inscrizione di 2.492 giocatori, record italiano ed europeo. Meglio di tornei dell’EPT, delle WSOPE o anche dell’Irish Poker Open, il torneo più longevo d’Europa. E 8 a Luigi Corsetti che è stato capace di vincere questo torneo-maratona.
9 a Sergio Castelluccio: non ha vinto nulla, è vero. Ma ha rischiato seriamente di diventare il secondo November Nine italiano della storia. Tutta Italia ha sognato con lui in quelle notti della prima decade di luglio sperando che potesse arrivare lì dove fino ad oggi solo Filippo Candio è riuscito. E se il player campano non ha compiuto l’impresa lo si deve solo da un river beffardo in una mano che lo vedeva partire parecchio avanti quando si era a 16 players left. Castelluccio è poi stato eliminato al 14esimo posto dal Main Event delle WSOP.
8,5 a Giacomo Fundarò: è un vero giramondo il player siciliano che nel 2012 vinse un titolo del WPT in Marocco. Nel 2013 ha continuato questo suo trend di profeta non in patria, come vuole la tradizione, andando a centrare final table e bandierine (15 in totale) in ogni angolo del globo. Dalle Bahamas all’Autralia. Da Las Vegas alla Slovenia. Passando per Cipro e fino a St. Maarten dove ha sfiorato il secodo titolo del WPT.
8,5 a Luca Moschitta: vincere in un solo anno l’IPT ed il PPT non è da tutti. Fare poi una deep run nel Main Event WSOP, terminato al 151esimo posto su 6.352 iscritti, fanno di Luca uno dei migliori giocatori italiani di poker live non solo dell’anno appena concluso.
8,5 a Rocco Palumbo: a marzo ha vinto il WPT Venezia, diventando il quarto giocatore italiano a vincere un torneo del World Poker Tour. Meno di due mesi dopo ha provato a ripetersi al WPT World Championship, dove è stato eliminato all’ottavo posto. Poi ha tentato il back-to-back ad un evento da $1.000 delle World Series. E la sua corsa si è arenata quando c’erano solo 30 giocatori in gara dei 2.883 iscritti. non avrà runnato bene nel poker online, ma l’Italia può sempre puntare su di lui quale proprio alfiere ai tavoli di poker live.
8 a Domenico Drammis: due tavoli finali all’IPT con la vittoria dell’ultima tappa e relativa leaderboard. Di sicuro un anno positivo per Domenico Drammis che non fa certo del poker live il suo punto di forza. Ha strappato all’ottimo Antonio Bernaudo (voto 7 anche per lui) la sponsorizzazione per tutta la prossima stagione dell’IPT proprio sul filo di lana. Doveva solo vincere a Saint Vincent e lo ha fatto senza colpo ferire, giocando un poker aggressivo e determinato.
7,5 a Giuliano Bendinelli e Davide Suriano: hanno portato in alto i colori azzurri nei tornei del 2013 dell’EPT. Il primo ha conquistato la Monaco Cup in maggio ottenendo il risultato più prestigioso, e remunerativo, della sua carriera. Facendosi poi notare anche a Praga e in Inghilterra. Nel Regno Unito è arrivato anche il successo di Suriano, che ha vinto l’evento heads-up dell’EPT Londra di ottobre. Stesso torneo che a marzo l’aveva visto concludere al quarto posto. Questo significa essere uno specialista.
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