Poker online: 4.737 i siti inseriti nella black-list, otto anni fa erano appena 500!
Venerdì 24 febbraio 2006, per disposizione dell’articolo 1 della Finanziaria, nasceva la prima ‘black-list’ ufficiale. In quella data i Monopoli di Stato pubblicarono i primi decreti di oscuramento per i siti di gioco non autorizzati alla raccolta in Italia.
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Venerdì 24 febbraio 2006, per disposizione dell’articolo 1 della Finanziaria, nasceva la prima ‘black-list’ ufficiale. In quella data i Monopoli di Stato pubblicarono i primi decreti di oscuramento per i siti di gioco non autorizzati alla raccolta in Italia.
Sono già passati otto anni dalla prima pubblicazione della black-list dei siti oscurati. Nel 2006 infatti per contrastare i reati e le truffe online connesse al poker ed al gioco online in generale venne stilata la prima lista con i nomi dei siti dichiarati illegali.
Il provvedimento fu preso in seguito alla Legge Finanziaria che nel suo articolo 1 obbligava i Monopoli di Stato ad emettere i primi decreti di oscuramento per i siti di gioco non autorizzati ad operare nel territorio italiano. Nella sua prima pubblicazione, si legge su Agimeg, la lista comprendeva poco più di 500 siti di poker e scommesse online dichiarati illegali.
Un anno dopo invece erano già 640. Adesso, secondo il bollettino pubblicato il 19 febbraio dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la lista riporta ben 4.737 siti.
La Finanziaria che nel suo intento aveva l’obiettivo di recuperare gran parte delle giocate in nero riuscì con l’emissione della lista a centrare un grande traguardo.
Del resto basta dare uno sguardo ai dati della raccolta del gioco online per rendersene conto. In appena due anni, dal 2005 al 2007, la raccolta registrò un incremento del 190% passando da 305 milioni di euro agli oltre 884 milioni.
Nel 2013 la più grande performance di sempre grazie ad una raccolta di 15,9 miliardi di euro.