Dopo l’ok del Senato, arrivato ad inizio febbraio, anche la Camera approva la Delega Fiscale che contiene le nuove norme sul gioco patologico. Con 309 voti favorevoli e 99 astenuti il decreto diventa definitivamente legge.
Dopo l’ok del Senato, arrivato ad inizio febbraio, anche la Camera approva la Delega Fiscale che contiene le nuove norme sul gioco patologico. Con 309 voti favorevoli e 99 astenuti il decreto diventa definitivamente legge.
Dopo l’ok del Senato, arrivato ad inizio febbraio, anche la Camera approva la Delega Fiscale che contiene le nuove norme sul gioco patologico. Con 309 voti favorevoli e 99 astenuti il decreto diventa definitivamente legge.
L’Aula della Camera ha dato il via libera al ddl di Delega Fiscale senza apportare modifiche rispetto al testo approvato dal Senato. Adesso il provvedimento sarà inviato alla Gazzetta Ufficiale per la sua pubblicazione. Il Governo italiano avrà un anno di tempo per emanare i primi decreti.
Tutto ufficiale quindi, compreso anche la tanto discussa norma che prevede il divieto di pubblicità sui giochi, con vincite in denaro, nelle trasmissioni radiofoniche e televisive. Un vero e proprio controsenso della legge italiana che dopo aver spinto per anni, in tutti i modi, sia i giochi online che quelli live decide adesso di stoppare uno dei richiami più forti e funzionali del mondo del gambling.
Con questa mossa, un pò a sorpresa, l’Italia si allinea comunque alle nuove direttive lanciate dalla Comunità Europea al fine di prevenire i comportamenti compulsivi legati al gioco. Per dar forza a questo nuovo progetto, che dovrebbe tutelate soprattutto i minori, arriva anche un fondo anti-ludopatia che troverà molte delle sue risorse attraverso alcuni emendamenti approvati nella stessa Delega Fiscale.
A confermarlo è il neo-ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “E’ ipotizzabile una destinazione di risorse al fondo stesso con la legge di Stabilità, a valere su quota parte delle risorse erariali derivanti dai giochi pubblici, sulla base della stima aggiornata del maggior gettito recato dalle misure adottate in materia di giochi e comunque secondo criteri di prudenzialità”.
Presente nel ddl anche un provvedimento che prevede di riordinare “tutte le norme in vigore in un codice delle disposizioni sui giochi, fermo restando il modello organizzativo fondato sul regime concessorio e autorizzatorio, in quanto indispensabile per la tutela della fede, dell’ordine e della sicurezza pubblici, per il contemperamento degli interessi erariali con quelli locali e con quelli generali in materia di salute pubblica, per la prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose, nonché per garantire il regolare afflusso del prelievo tributario gravante sui giochi“.