Poker live: illegittima la tassazione sulle vincite negli stati dell’Unione Europea

Nuova sentenza a favore dei giocatori di poker live italiani, che hanno conseguito vincite nei casinò degli stati membri dell’Unione Europea, ma che hanno ricevuto nel corso degli anni dall’Agenzia delle Entrate la richiesta di pagamento delle tasse dovute da tali vincite.

Nuova sentenza a favore dei giocatori di poker live italiani, che hanno conseguito vincite nei casinò degli stati membri dell’Unione Europea, ma che hanno ricevuto nel corso degli anni dall’Agenzia delle Entrate la richiesta di pagamento delle tasse dovute da tali vincite.

 

In particolare a due giocatori, tra i quali Cristiano Blanco, era stata contestata la mancata dichiarazione al fisco di tali vincite come si legge su Agimec e la corresponsione delle tasse a riguardo. L’avvocato dei giocatori, Massimiliano Rosa, si è inizialmente rivolto alla Commissione Tributaria Provinciale di Roma, che ha effettivamente constatato che la normativa italiana non era in linea con le disposizioni europee a riguardo. Quindi la questione è stata girata alla Corte di Giustizia che ha però giustificato il provvedimento con motivi di ordine pubblico e di salute pubblica.

 

La Commissione Europea ha però rigettato tali motivazioni, affermando che una simile normativa rappresenta una restrizione alla libera prestazione di servizi garantita dall’articolo 56 TFUE. Non trova nessun fondamento il discorso della Corte di Giustizia riguardante la lotta al riciclaggio tantomeno l’obbiettivo di combattere le ludopatie.

 

Cristiano BlancoPiuttosto chiara la sentenza della Commissione che dice: “le autorità di uno Stato membro non possono validamente presumere, in maniera generale e senza distinzioni, che gli enti stabiliti in un altro Stato membro si dedichino ad attività criminali. Per di più, negare in maniera generale il beneficio dell’esenzione fiscale a tali enti appare sproporzionato, perché eccede quanto necessario per combattere la criminalità. Esistono, infatti, diversi metodi per controllare i loro conti e le loro attività”.

 

Per quanto riguardo la ludopatie la musica è la stessa: “il fatto di scoraggiare, mediante un sistema di imposizione fiscale, il gioco d’azzardo effettuato in altri Stati membri non è idoneo ad evitare la ludopatia, visto che lo stesso disincentivo di natura fiscale non è applicato alle vincite da gioco conseguite in Italia”.

 

Quindi una sonora bocciatura alle leggi italiane in materia di vincite al gioco, tassabili solo se ottenute al di fuori delle case da gioco nostrane ma contro ogni principio di libero commercio e circolazione all’interno dell’Unione Europea. Patti che la stessa Italia ha contribuito a generare e farli diventare legge per tutti i cittadini degli stati europei appartenenti.

 

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