Non ci sono più dubbi, il management di PokerStars.it sta lavorando per offrire, al più presto, giochi da casinò, slot e scommesse sportive a tutti i suoi utenti. La conferma arriva da Marco Trucco, nuovo Country Manager della poker room italiana.
“PokerStars è ora una società quotata ed ha già comunicato ufficialmente che offrirà anche altri giochi oltre al poker nei paesi in cui è possibile farlo. L’Italia è certamente uno di questi. Stiamo lavorando per portare giochi da casinò e slot sul .it, dando la possibilità a tutti i giocatori italiani che amano il casinò di entrare nel mondo di Stars, che è riconosciuto da anni ai vertici mondiali per livello di attenzione al giocatore, eccezionale software di gioco e sicurezza. Dobbiamo aprire la casa di Stars anche a chi non è ancora un appassionato di poker, e anche il poker ne beneficierà. Aggiungeremo poi anche le scommesse sportive appena sarà pronto il prodotto, che non avrà nulla da invidiare agli specialisti del settore. Tutto questo senza rallentare un secondo sull’innovazione nel poker, che è stata, è, e sarà sempre il cuore di Stars”.
Con queste parole il nuovo Country Manager di PokerStars.it, Marco Trucco, annuncia ad Agimeg l’intenzione di aprire in tempi relativamente brevi al mondo dei casinò, delle slot e delle scommesse. Adesso non ci sono più dubbi, il futuro consegnerà più opzioni di gioco a chi si avvicinerà al mondo dorato della più famosa poker room italiana.
Del resto la parola innovazione è stata fin da subito lanciata da un Trucco arrivato su PokerStars anche per la sua esperienza nel mondo dei casinò online: “Nel poker online si deve portare ogni innovazione che possa abbattere le barriere di accesso al gioco. Noi vogliamo farne il più grande gioco di massa del 21esimo secolo e dobbiamo costruire l’esperienza che desidera trovare chi non ha mai giocato a poker finora. Ricordiamoci che fino al 2004 il poker texas hold’em è stato un gioco di nicchia che era limitato alle card room californiane e negli angoli meno nobili dei casinò di Las Vegas. Era una comunità abbastanza chiusa. Internet e PokerStars lo hanno trasformato in un fenomeno globale, ma questa prima fase di espansione, per molti motivi, almeno in Italia è finita.
Nel 2006, in un articolo proprio su Repubblica, Alessandro Baricco parlava dei ‘barbari’, ossia quei fenomeni che travolgono gli steccati in cui erano confinati grazie a delle mutazioni. Prendeva come esempi il vino californiano, Beethoven e il calcio su Sky, ma avrebbe potuto perfettamente parlare di poker. Dice: “Complice una precisa innovazione tecnologica, un gruppo umano sostanzialmente allineato al modello culturale imperiale, accede a un gesto che gli era precluso, lo riporta istintivamente a una spettacolarità più immediata e a un universo linguistico moderno, e ottiene così di dargli un successo commerciale stupefacente“. Ecco, noi dobbiamo fare questo: individuare nuove innovazioni tecnologiche, identificare i gesti che il poker fa esprimere, renderli più spettacolari, immediati, e raccontarli con una lingua e tramite i canali naturali della modernità. Altrimenti il rischio è che il poker torni ad essere un gioco per soli appassionati”.
Idee chiarissime quindi per il Country Manager italiano che invece glissa sulla liquidità internazionale, sul quale preferisce “tacere”. Non però sul poker live del quale afferma che questa è “la situazione peggiore per uno stato di diritto: rigidità formale e impunità sostanziale”.