Poker live :nuovo attacco ai circoli, sequestro e 64 denunciati al Palatorino

Continua la guerra dei circoli italiani contro le autorità. Nel weekend è stato chiuso il Palatorino, il circolo più grande del Piemonte. Durante un torneo è avvenuto un controllo che ha portato al sequestro e alla denuncia di 64 giocatori.

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Continua la guerra dei circoli italiani contro le autorità. Nel weekend è stato chiuso il Palatorino, il circolo più grande del Piemonte. Durante un torneo è avvenuto un controllo che ha portato al sequestro e alla denuncia di 64 giocatori.

 

Non c’è proprio pace per i circoli italiani, che periodicamente devono difendersi dai blitz delle autorità subendo disagi e chiusure temporanee. Tutti questi attacchi al poker live quasi sempre finiscono nel nulla, mettendo solo i bastoni tra le ruote agli organizzatori. L’ultimo episodio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica al Palatorino, rinomato circolo piemontese.

 

A quanto pare dopo la mezzanotte è avvenuto un controllo da parte di agenti in borghese. Si stava giocando un Main Event da 150€ e un Side Event. Al termine di una serie di verifiche, gli agenti avrebbero deciso di chiudere le due sale dedicate al poker, ponendo il locale sotto sequestro e denunciando i 64 soci che stavano giocando ai tavoli. A raccontare questi dettagli è stato Fabio Querin, che ha pubblicato su Facebook le foto della serata.

 

Ecco un estratto del suo racconto, che chiarisce come è stata presa la decisione del sequestro: “Dopo la presentazione da parte di Davide Contebillo di tutta la documentazione inerente le tante sentenze concluse con esito positivo e riguardanti le chiusure di alcune sale gestite in passato, sorgono i primi dubbi da parte delle autorità: chiudere o non chiudere? Sequestrare o non sequestrare? I dubbi sul da farsi erano palesemente visibili anche nei loro sguardi e dopo una riunione durata una ventina di minuti gli Ispettori superiori decidono di apporre i sigilli a due delle sale dove erano in corso di svolgimento i due tornei di poker sportivo.

 

Alla luce di quanto le autorità hanno potuto riscontrare, c’è da chiedersi se sia davvero giusto far chiudere questa realtà che è fiore all’occhiello del poker sportivo in Piemonte, nonchè esempio di come una Associazione debba essere gestita, in maniera maniacale, dal punto di vista burocratico e legale. Una cosa è certa, ve lo posso garantire, i 64 soci che nella sera della chiusura sono stati verbalizzati non sono stati lasciati soli. Saranno infatti gli avvocati che hanno seguito finora Davide Contebillo a farsi carico della parte legale tutelando sia l’Associazione che i soci stessi in sede giudiziale“.

 

Ecco allora anche le parole del citato Contebillo: “Con questa fanno 7 chiusure, vediamo quando finirà questa storia. Abbiamo speso un fracco di soldi. Massima legalità su tutto, non hanno trovato una mezza virgola fuori posto, erano addirittura scioccati dall’organizzazione, dai permessi comunali. Tutto in regola sulla sicurezza e igiene. Iter burocratico tutto severamente a norma, ma dopo mezz’ora di riunione di gabinetto hanno preso la grande decisione, facciamo chiudere le due salette inerenti al poker e poi si vedrà! Caro avvocato Di Rella, ora tocca a lei“.

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