Da un’intervista di Repubblica apprendiamo che Claudio Abbado e Luciano Pavarotti, due figure storiche per la musica italiana, sono stati entrambi grandi appassionati di poker. A rivelarlo è Renata Scotto, che ha giocato tante volte insieme a loro.
Da un’intervista di Repubblica apprendiamo che Claudio Abbado e Luciano Pavarotti, due figure storiche per la musica italiana, sono stati entrambi grandi appassionati di poker. A rivelarlo è Renata Scotto, che ha giocato tante volte insieme a loro.
Da un’intervista di Repubblica apprendiamo che Claudio Abbado e Luciano Pavarotti, due figure storiche per la musica italiana, sono stati entrambi grandi appassionati di poker. A rivelarlo è Renata Scotto, che ha giocato tante volte insieme a loro.
Ci fa piacere oggi riportare un estratto di una interessante intervista a Renata Scotto, realizzata dal giornalista Antonio Gnoli per il sito di Repubblica. In questa intervista, la 81enne Renata ripercorre tutta la sua carriera di soprano e i suoi spostamenti tra l’Italia e l’America. Alla fine si abbandona ai ricordi e rivive in particolare delle piacevoli serate passate in compagnia di Claudio Abbado e Luciano Pavarotti, personaggi scomparsi ma indimenticabili della musica.
Ecco come giunge la Scotto al ricordi di queste serate: “Non ho nelle mie abitazioni quasi nulla che mi rimanda al mio lavoro. Non appendo foto né esibisco oggetti. Eppure, certe volte mi soffermo a pensare ai vecchi amici. A chi c’è ancora come Riccardo Muti, straordinario e meraviglioso interprete, o chi è scomparso. Come Claudio Abbado e Luciano Pavarotti. Ricordo certe serate dopo lo spettacolo. Una cena rapida e poi seduti attorno a un tavolo da poker. Luciano amava il gioco. Claudio si divertiva. E io, in mezzo a loro, mi trovavo benissimo. Spesso come quarto c’era mio marito“.
La cantante ci fornisce particolari interessanti: “Era buffo vedere la mole di Pavarotti che si agitava nella poltrona rinforzata. Le carte inghiottite tra le sue mani. Le perle di sudore sulla fronte. Abbado conservava una freddezza ironica. Lieve. Apparentemente distratta. Non giocavamo grandi cifre. Era il piacere di provare un’emozione diversa. Di attesa per chi avrebbe avuto la meglio. Li ripenso con gratitudine e sorpresa. Ci sembrava di essere tornati ragazzi. Sconsiderati e felici. Di stare su una scena che non avremmo desiderato abbandonare. Il poker aveva cancellato il senso del tempo. E noi facevamo parte di quell’abbandono“.
I toni insomma sono quasi poetici nel ricordare e definire un passatempo che a quanto pare riesce ad appassionare tutti, perfino i più grandi interpreti della musica classica. Il poker dunque è in questo caso è stato un piacevole ‘pretesto’ per ricordare Pavarotti e Abbado, venuti a mancare rispettivamente nel 2007 e 2014.