PIW intervista Dario Alioto: “Liquidità condivisa e giusto rapporto tra vincenti e perdenti… così si rilancia l’online!”

Torniamo a parlare di liquidità condivisa e lo facciamo attraverso le parole del grandissimo Dario Alioto. Per il campione palermitano il mercato comune potrebbe ridare un futuro al gioco così come il giusto rapporto tra ‘vincenti e perdenti’.

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Torniamo a parlare di liquidità condivisa e lo facciamo attraverso le parole del grandissimo Dario Alioto. Per il campione palermitano il mercato comune potrebbe ridare un futuro al gioco così come il giusto rapporto tra ‘vincenti e perdenti’.

 

Ciao Dario e bentornato su PIW. Allora si parla sempre con più insistenza di liquidità condivisa nel poker online. Secondo te è possibile che si arrivi ad una regolamentazione comune tra più paesi?

Ciao Giuseppe. Trovo le ipotesi attuali assolutamente fuori focus, credo si possa risolvere il problema a livello internazionale, introducendo delle semplici norme. Concentrandoci sul problema chiave, ovvero le disomogeneità fiscale, può bastare veramente poco per trovare una soluzione. Mi chiedo come mai non ci si limiti a imporre agli operatori di produrre un report sui giocatori che provengono dalla nazione X e poi versare ciò che è previsto dalle norme della nazione stessa.

Non credo possa esistere una soluzione più semplice e che possa accontentare tutti. Il paese A vuole applicare una tassa del 10% sulla rake del cash game e dell’8% sulla fee dei tornei? Bene, a fine mese basta estrarre i dati dal backoffice della pokeroom – per i giocatori residenti nella medesima nazione – e calcolare il dovuto da versare con estrema semplicità e precisione.

Ai fini di controllo basta imporre agli operatori di avere un singolo ufficio entro i confini nazionali, con accesso ai dati dei giocatori, dal quale verranno effettuati i calcoli. In questa maniera le autorità competenti potrebbero all’occorrenza effettuare dei controlli. Come ulteriore verifica basterebbe obbligare le pokeroom a mandare un report mensile sulla fee e rake versate in modo che anche il singolo utente possa eventualmente segnalare discrepanze sui report.

Se non erro già si usa un meccanismo simile nel Regno Unito e non riesco proprio ad immaginare come mai gli altri paesi non hanno semplicemente copiato il loro sistema, che mi sembra il più sensato tra quelli in funzione nei vari paesi con una regolamentazione in materia.

Messe da parte le evidenti problematiche fiscali, la liquidità condivisa è per te la vera soluzione al problema. Mi spiego meglio, con la rinascita di un mercato comune si potrebbe far tornare il poker online agli antichi ‘splendori’?

La liquidità è la “condicio sine qua non” per lo sviluppo del gioco, così come lo è il rapporto tra vincenti e perdenti. Purtroppo il poker online è estremamente vulnerabile nei confronti di chi agisce in malafede, prendendo vantaggi che esulano dallo spirito del gioco. Soprattutto nel cash game, mentre negli MTT è più difficile.

 

Proteggere la liquidità da emorragie dovute a comportamenti scorretti credo sia una priorità, ma non so se sia tecnicamente possibile vincere questa sfida.
Dario in un momento di relax Come mai un settore come quello del poker online si è ritrovato così in basso?

Politiche di rakeback miopi, integrità del gioco carente ed eccessiva incentivazione al gioco per profitto piuttosto che per divertimento. Quest’ultima cosa ha avuto conseguenze più gravi di quel che si creda, perché se ripeti in continuazione che a poker puoi vincere solo grazie allo studio si crea uno spartiacque. Da una parte ci sono i giocatori che si mettano veramente a studiare cominciando a drenare liquidità, dall’altra il giocatore che vuole giocare per divertimento, a sensazione, viene scoraggiato persuaso del fatto che sia destinato a perdere.

Quindi è incentivato a spostare la spesa verso giochi totalmente aleatori, dove non sente il disagio di giocare contro avversari più preparati e virtualmente imbattibili sul lungo periodo.

Se non dovesse arrivare la liquidità condivisa, quale sarebbe secondo te il futuro dell’online italiano?

In Italia sono stati fatti errori talmente incisivi da compromettere il sistema italiano per anni e ancora ne pagheremo le conseguenze a lungo. Tuttavia c’è anche chi sta riuscendo a compiere un vero miracolo, come il mio ex-compagno di team Maurizio, ma non credo possa bastare da solo con i suoi collaboratori per risollevare un intero movimento.

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