L’obiettivo è praticamente fissato, meglio la liquidità ‘regionale’ che quella internazionale. Lo ha confermato il direttore dell’ufficio online dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli: “Seguiremo la strada segnata dall’Arjel francese!
L’obiettivo è praticamente fissato, meglio la liquidità ‘regionale’ che quella internazionale. Lo ha confermato il direttore dell’ufficio online dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli: “Seguiremo la strada segnata dall’Arjel francese!
L’obiettivo è praticamente fissato, meglio la liquidità ‘regionale’ che quella internazionale. Lo ha confermato il direttore dell’ufficio online dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli: “Seguiremo la strada segnata dall’Arjel francese!
Manca pochissimo all’ufficialità… il poker online italiano si ‘legherà’ presto a quello francese. La conferma è arrivata direttamente da Daria Provvidenza Petralia, direttore dell’ufficio online dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli (ADM):
“Un tema molto complesso nel quale il ruolo del regolatore dovrà essere quello di approfondire le questioni sotto il profilo normativo e tecnico con l’obiettivo della protezione massima del cittadino-giocatore. Ci sono molti fautori della liquidità internazionale, specie per il poker ma anche per betting exchange e bingo. L’ipotesi che si sembra più sicura è quella di una liquidità regionale rispetto a quella internazionale e, seguendo la strada segnata dall’Arjel francese, seguiremo quella via.”
Quindi, solo liquidità regionale con i cugini transalpini e niente mercato comune con le room del ‘.com’.
La strada è segnata e l’intento per l’ADM, almeno quello più evidente, è di avere più controllo e sicurezza legandosi soltanto alla Francia per evitare di avere a che fare, nel caso di una liquidità internazionale, con un circuito troppo grande che coinvolga operatori aventi licenze o concessioni straniere.
Una problematica che sempre secondo gli organi di tutela potrebbe rivelarsi molto ‘pericolosa’ per via dei controlli meno precisi e continui a cui sono sottoposti i giocatori stranieri. Inoltre, come ricordano gli amici di Gioconews, a tali difficoltà vanno sommate le evidenti diversità di regole riscontrabile tra i diversi sistemi sia sotto il profilo normativo che quello tecnico.
Insomma, condivisione si ma solo con chi può garantire sicurezza ai giocatori italiani. E adesso? Non ci resta che aspettare, visto che con l’inizio del 2017 dovrebbe partite la liquidità condivisa con Francia e speriamo, a questo punto, anche con un’altra nazione come la Spagna.